Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia dello scambio di auguri di fine anno con il corpo diplomatico, in un passaggio ha fatto riferimento alla Russia: "Il principio non può essere muovere guerra per fare la pace: è paradossale. Appare insensata la pace evocata da parte di chi, muovendo guerra, pretende in realtà di imporre le proprie condizioni".
Ancora una volta il Presidente ha ribadito che l'Italia sta con Kiev. "È il quarto Natale di guerra per il popolo ucraino. Si moltiplicano gli attacchi russi alle città e alle infrastrutture energetiche e civili. Le vittime civili sono sempre più numerose. L'Europa e l'Italia restano saldamente al fianco dell'Ucraina e del suo popolo, con l'obiettivo di una pace equa, giusta e duratura, rispettosa del diritto internazionale, dell'indipendenza, della sovranità, dell'integrità territoriale, della sicurezza ucraine".
Poi ha toccato un altro tema di estrema attualità. "Il controllo della corsa agli armamenti, in particolare di armi di distruzione definitiva, come quelle nucleari, aveva conosciuto risultati significativi. Nel contesto attuale, si rende necessario ribadire con forza che l'uso o anche la sola concreta minaccia di introdurre nei conflitti armamenti nucleari appare un crimine contro l'umanità".
"Viviamo in un'epoca nella quale l'ordine internazionale che conoscevamo vacilla, senza che si intraveda, nell'immediato, un'alternativa. Logiche di potenza e di sopraffazione cercano di prevalere mentre valori che credevamo affermati - la dignità della persona, i diritti umani, l'eguaglianza tra i popoli e gli Stati, la solidarietà - appaiono sovente accantonati. Con il corollario - ha aggiunto - del ritorno dei 'soldati di ventura', di mercenari chiamati a guerreggiare, per conto terzi, in Paesi lontani, senza motivazioni che non siano, appunto, quelle della prepotenza verso i civili e verso i Paesi meno strutturati a opporvisi, meno capaci di difendersi".
Mattarella ha posto la sua attenzione anche sulla politica economica.
"L'agenda internazionale appare nutrita di conflitti, di migrazioni, di misure protezionistiche che producono contrapposizione. Occorre riformarne le priorità: pace, sviluppo, eguaglianza, sicurezza alimentare, contrasto alla povertà, al cambiamento climatico, collaborazione nel libero commercio".