Una truffa da 17 milioni di euro ai danni di Equitalia ha portato ieri ad un blitz del Nucleo Valutario della Guardia di Finanza, che ha arrestato sette persone. Tra queste anche Salvatore Fedele, funzionario di Equitalia-sud Lazio: era lui il «gancio» che aveva permesso ad alcuni imprenditori di rateizzare e cancellare i propri debiti con l'erario. Tra le accuse, ci sono quelle di corruzione, concussione, bancarotta fraudolenta e documentale, truffa aggravata, riciclaggio. Le misure cautelari sono state disposte dal gip di Roma Maria Bonaventura, che nell'ordinanza ha scritto: «Aria di illegalità generalizzata all'interno di Equitalia, con favoritismi e discriminazioni diffuse». In tutto, sono quindici le persone indagate, con sei società coinvolte. I vertici di queste aziende pagavano mazzette al funzionario di Equitalia per ottenere dilazioni del debito, anche se non ne avevano i requisiti. Venivano saldate solo le prime rate, mentre il resto dei pagamenti rimaneva congelato.
Fedele era stato già sospeso da Equitalia-sud il 19 settembre 2013 in seguito ad una perquisizione. È finito in carcere insieme con Domenico Ballo, commercialista di Napoli intermediario della corruzione di Fedele, Mauro Carlini, commercialista e consulente del lavoro a Roma, e gli imprenditori operanti tra Roma, Napoli ed altre province, Paolo Conte, Antonio Conte e Lucio Licciardi.
Maxi truffa al fisco: arrestato uomo di Equitalia
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