Il medico di base può prescrivere cannabis

Il governo non fa ricorso contro la legge regionale: ora si può fare, ma solo per uso terapeutico

Il medico di base può prescrivere cannabis

Il governo Renzi apre all'uso terapeutico della cannabis. Il consiglio dei ministri dà, infatti, il via libera alla legge regionale approvata a gennaio dall'Abruzzo, che prevede la prescrizione anche da parte di medici di base e non solo in ospedali e strutture convenzionate di farmaci e preparati galenici (da parte del farmacista) a base di marijuana. Se questi medicinali saranno prescritti sulla base del piano terapeutico di uno specialista, saranno rimborsati dallo Stato.

Il governo ieri ha deciso di non impugnare, e quindi implicitamente di dare l'ok, alla normativa intitolata «Modalità di erogazione dei farmaci e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche». Per Maurizio Acerbo, autore delle norme, è una «vittoria del buon senso». Spiega: «La prescrizione dei cannabinoidi da parte dei medici di base per le cure terapeutiche è una scelta strategica della legge. Si stabilisce la possibilità di trattamento anche domiciliare. Già il ministero aveva autorizzato l'uso terapeutico e l'Abruzzo diventa capofila perché lo ha disciplinato». Il consigliere abruzzese di Prc aggiunge: «Perfino Giovanardi è favorevole all'uso medico dei cannabinoidi, ma le buone intenzioni finora non erano operative».

Per il partito di Vendola, però, questo è solo l'inizio di una più larga liberalizzazione della marijuana anche per uso ricreativo. Dopo la sentenza della Consulta che ha bocciato l'equiparazione tra droghe leggere e pesanti della Fini-Giovanardi, la Camera discute la modifica della legge in commissione Giustizia e per Sel bisognerà consentire anche «ai malati di coltivare la cannabis per uso personale».

La legge abruzzese si applica alle strutture pubbliche regionali e a quelle private accreditate con il servizio sanitario regionale, ma il trattamento può avvenire anche in ambito domiciliare.

I medicinali tratti dalla canapa indiana possono essere acquistati in farmacie ospedaliere o delle Asl e sono a carico dello Stato se il trattamento inizia nelle strutture pubbliche e convenzionate, e la cura si prolunga cura dopo la dimissione.

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