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"Meglio un pasto e un letto in caserma che il reddito di cittadinanza"

La proposta al governo Meloni: istituire nuovamente la leva obbligatoria per i giovani come strumento di coesione sociale

Foto di repertorio
Foto di repertorio

L'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale e coordinatore di una rete di studi legali internazionali con sedi in Europa, Asia e Americhe.Libertà, Giustizia, Repubblica, nonché leder del partito Libertà, Giustizia, Repubblica, ha avanzato la proposta di istituire nuovamente la leva obbligatoria in Italia.

Un istituto abolito diversi anni fa nel nostro Paese a partire dalla classe 1985, che per Tirelli dovrebbe tornare in forma rivisitata anche come istituto per l'inclusione. "Facciamo ritornare i nostri giovani a vivere insieme nelle caserme per scoprire il valore della Patria e i principi di una vera inclusione sociale", spiega l'avvocato, sottolineando che "rappresenta un potente collante tra estrazioni ed esperienze locali, che consente ai giovani di tutto il Paese di aprire l'orizzonte delle loro conoscenze e di uscire anche da condizioni di emarginazione".

Anche a fronte delle cronache che arrivano dalle città e dalle derive assunte da molti giovani italiani, anche di seconda generazione, tra bullismo, vandalismo ed eccessi, l'istituzione di una nuova forma di leva militare obbligatoria potrebbe diventare "un laboratorio sociale in cui si amalgameranno i vecchi e i nuovi italiani per conoscersi a vicenda e per superare non solo i gap geografici, ma anche quelli ideologici e culturali". Sono molti i cittadini che, negli ultimi anni, hanno spesso invocato il ritorno dell'istituto, anche come forma di educazione e di insegnamento per le regole e il vivere civile. Ma non sarebbe solo questo il fine, come ha sottolineato Tirelli, perché "è uno strumento tecnico a cui l'Italia ha troppo facilmente rinunciato. I soldati di leva possono contribuire massicciamente a operazioni di Protezione civile e di sorveglianza nei territori abbandonati dallo Stato alla mercé della criminalità organizzata".

Un impiego che permetterebbe allo Stato di avere il controllo delle città con un corpo in formazione e, al contempo, lasciando i militari più esperti a occuparsi di mansioni di altro tipo. Ma non solo, perché in un momento storico di transizione, in cui il governo sta lavorando per riformare il reddito di cittadinanza, eliminandolo per gli occupabili e i giovani che possono lavorare, la leva diventerebbe anche qualcosa di più: "Meglio offrire ai ragazzi un pasto e un letto in una caserma invece del reddito di cittadinanza".

Il partito guidato da Tirelli, sempre nell'ottica di istituire un nuovo servizio di leva, propone "agevolazioni per l'acquisizione della cittadinanza italiana per i figli degli immigrati che prestino servizio militare per lo Stato giurando fedeltà ai suoi valori costituzionali e sfuggendo, così, al pericolo di una ghettizzazione pericolosa e dolorosa".

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