
"Le immagini del funerale di Charlie Kirk parlano da sole: le parole di perdono della moglie, la reazione composta di una comunità in preghiera, i canti, le decine di migliaia di persone presenti”: così Giorgia Meloni su X. Il primo ministro ha condiviso un video della cerimonia per onorare la memoria dell’attivista conservatore ucciso il 10 settembre durante un evento alla Utah Valley University e ha sottolineato: “Un messaggio potentissimo al mondo intero: contro l'odio e la violenza politica si può rispondere con la forza dell'amore, della fede e della libertà. E Charlie continuerà a vivere come simbolo di ciò che ha sempre difeso: il confronto e la libertà".
Negli scorsi giorni la Meloni aveva condannato senza mezzi termini l’attentato costato la vita a Kirk e aveva posto l’accento sui pericoli legati all’odio politico sia negli Usa che nel resto dell’Occidente: "Vengo da una comunità politica che spesso è stata accusata di diffondere odio, guarda un po' dagli stessi che oggi tacciono, festeggiano e giustificano l'omicidio intenzionale di un ragazzo che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee" le sue parole alla festa nazionale dell’Udc.
Non solo la Meloni: nelle scorse ore diversi volti di spicco del centrodestra hanno dedicato un pensiero a Kirk. Ieri, aprendo il suo intervento dal palco del raduno leghista di Pontida, il vicepremier Matteo Salvini ha affermato: "Permettetemi di chiedere a questa pacifica folla di dedicare un pensiero a colui che è stato dipinto come un bersaglio e ammazzato a fucilate, lascia una moglie e due bambini. Vi chiedo non un minuto di silenzio, ma un minuto di applauso che arrivi fino all'Arizona”.
Proprio in Arizona, allo State Farm Stadium di Glendale, si è tenuto l’ultimo saluto a Kirk.
200 mila persone sono accorse da tutta l’America, protagonista il presidente americano Donald Trump che ha definito l’attivista “un gigante della sua generazione”, nonché “un eroe americano e un martire della libertà” in grado di “cambiare la storia”.