Il popolo Maga onora il suo eroe: oltre 200mila ai funerali di Kirk

Cappellini bianchi, rossi e blu, cartelli e braccialetti con la scritta: "Siamo Charlie". Lo stadio con i colori dell'America. Due aerei per la squadra dalla Casa Bianca

Il popolo Maga onora il suo eroe: oltre 200mila ai funerali di Kirk
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Decine di migliaia di persone, insieme ai vertici dell'amministrazione di Donald Trump e allo stesso presidente, si sono unite alla vedova Erika Kirk per onorare l'attivista conservatore Charlie Kirk, ucciso il 10 settembre durante un evento nel campus della Utah Valley University. Sono arrivate dai quattro angoli del Paese per celebrare la vita del 31enne e allo State Farm Stadium di Glendale, casa degli Arizona Cardinals, predomina la determinazione di portare avanti il suo messaggio e far crescere il suo movimento. Kirk è dipinto come un "martire", ne viene esaltata la fede, ma i discorsi non fanno riferimento alle forze che hanno portato alla sua morte, quanto piuttosto lanciano un appello all'azione per portare avanti la sua eredità. Lo stadio può ospitare oltre 63mila persone, secondo il suo sito web, con la possibilità di ampliarlo per accoglierne altre 10mila, ma secondo la polizia addirittura in 200mila hanno voluto partecipare, grazie a un'arena vicina predisposta dagli organizzatori. La cerimonia, durata diverse ore, è iniziata alle 11 ora locale, le 20 italiane, ma già in piena notte la fila di gente si estendeva per interi isolati. Una volta aperti i cancelli, sui maxi-schermi sono state proiettate le immagini di Kirk, accompagnate da preghiere e canti di lodi. Tantissime le persone vestite di rosso, bianco e blu, mentre due bandiere americane sono state drappeggiate sui lati degli schermi con la scritta "Ricordando Charlie Kirk 1993-2025". In tutta la struttura del memoriale sono stati esposti dei poster con il versetto biblico Isaia 6:8 che recita "eccomi, Signore, manda me", insieme a un ritratto di Kirk, mentre su ogni sedia è stato messo un braccialetto rosso con la scritta "Siamo Charlie Kirk". "Turning Point è vivo e vegeto. A tutti coloro che sono preoccupati per il futuro del movimento dico: senza Charlie siamo ora all'evento maggiore della sua storia", ha sottolineato il pastore Robb McCoy, che ricorda come l'attivista lo chiamasse "il suo pastore". Mentre Larry Arnn, il presidente dell'Hillsdale College del Michigan (dove l'attivista ha completato oltre 30 corsi online) ha affermato: "Ci mancherà. Non può essere sostituto. Gli daremo una una laurea honoris causa". Imponenti le misure di sicurezza, vietate le borse, anche quelle trasparenti solitamente ammesse allo stadio, mentre da 500 a 800 agenti dei Servizi Segreti sono stati dispiegati nell'area di Phoenix. D'altronde il programma di oratori della cerimonia è degno di un funerale di stato, e se il presidente Trump è la punta di diamante, accolto da un'ovazione al grido "Usa, Usa", e poi nascosto dietro a un vetro antiproiettile, quasi tutti i vertici dell'amministrazione Usa sono indicati nella lista dei discorsi: il vicepresidente JD Vance, il capo di gabinetto della Casa Bianca Susie Wiles, il segretario di Stato Marco Rubio, il ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr, il capo del Pentagono Pete Hegseth, il direttore della National Intelligence Tulsi Gabbard. Oltre al figlio di Trump, Donald Jr, l'ex conduttore di Fox News Tucker Carlson, e ci sono pure l'ex first buddy Elon Musk e Steve Bannon. "Un esercito di giovani lo amava. Non ci sono parole per descrivere quello che è accaduto. Non lo meritava", ha detto il tycoon. Mentre la deputata trumpiana della Georgia, Marjorie Taylor Greene, ha scritto su X: "Oggi centinaia di migliaia di persone si stanno radunando allo State Farm Stadium per ricordare e onorare la vita di Charlie.

Allo stesso tempo, ciò che sta realmente accadendo è un risveglio. Attraverso di lui, le persone incontrano Gesù. Benvenuti in chiesa". Trump e il suo staff hanno attribuito a Kirk il merito di aver convertito i giovani elettori a sostenere il presidente nel 2024.

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