La Ferrari continua a venir «bombardata» via internet dalla richiesta di sostenere i marò nel Gran Premio indiano con i fiocchi gialli di solidarietà per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. E la scuderia di Maranello non dice no, ma apre una «portiera» ad un gesto nazionale che avrebbe un grande impatto in mondovisione. «Abbiamo letto i post (sulla pagina Facebook della rossa, ndr) e l'appello del Giornale - dichiara Stefano Lai, portavoce della Ferrari -. Tenendo conto della situazione delicata vogliamo parlarne con il governo per decidere il da farsi». Il presidente, Luca de Montezemolo, è più che disponibile ad un gesto di solidarietà. A patto che sia utile e non danneggi la situazione di Latorre e Girone. Per questo la Ferrari vuole coordinarsi con il governo. Se non si tratterà del fiocco giallo potrebbero essere degli striscioni ai box o una dichiarazione di Montezemolo.
Nel frattempo la Camera voterà oggi la ratifica di un accordo con l'India per far scontare in patria ai detenuti italiani le pene inflitte da Delhi. Una specie di paracadute per i marò nella malaugurata ipotesi che si arrivi ad una condanna. La linea italiana, però, è ferrea: i marò sono bloccati illegalmente in India e devono tornare in patria perchè Delhi non ha il diritto di giudicarli. Oltre a godere dell'immunità per la divisa italiana che portano e il servizio antipirateria che svolgevano quando due pescatori indiani sono stati uccisi.
Il 28 ottobre quando la Ferrari, orgoglio italiano, correrà nel circuito Buddh International, non molto distante da Delhi, qualcosa potrebbe veramente succedere per ricordare che l'India trattiene ancora, in libertà vigilata, Latorre e Girone. Un gesto importante, tenendo conto che la Corte suprema sta rimandando la decisione sui marò. Non solo: i giudici andranno in vacanza, per delle festività induiste, dal 22 al 27 ottobre e poi dal 12 a 17 novembre.
L'idea di mobilitare la Ferrari è partita dalla pagina Facebook «Le famiglie dei marò». Qualche familiare dei fanti di marina potrebbe anche andare in India a seguire il Gran Premio e poi a trovare i propri cari se la Ferrari farà qualcosa. «Sarebbe veramente un bel segno di solidarietà (...) vedere le due Rosse in prima fila con il fiocco giallo» scrive Alvaro Tiberti sulla pagina Facebook di Maranello. Renato Ruffino già ringrazia, mentre Gianni Marini vorrebbe addirittura che «la Scuderia Ferrari boicotti il GP dell'India». Filomena Mezzatesta posta la richiesta di solidarietà in inglese. Un messaggio lo scrive Christian D'Addario, nipote del marò Latorre: «Salve, Vi ringrazio anticipatamente qualsiasi sia la decisione in merito perchè come Italiano e non solo come parente sono con loro dal principio». Ieri sera i post alla Ferrari continuavano a fioccare.
Sul lato parlamentare, oggi alla Camera, è previsto il voto di ratifica dell'accordo fra l'India e l'Italia sul trasferimento a casa nostra dei connazionali condannati da Delhi. Il negoziato durava da dieci anni e si è chiuso, guarda caso, il 10 agosto scorso. Il disegno di legge è presentato dal ministro degli Esteri, della Giustizia e dell'Economia. L'accordo prevede il «trasferimento, per via aerea, di detenuti italiani a causa di reati commessi nella Repubblica dell'India, consentendo loro di scontare la pena in Italia». Dovrebbe riguardare una trentina di connazionali e fra questi, se venissero condannati, ci saranno i due marò. Un paracadute in parte ammesso da Franco Narducci, parlamentare Pd.
«Non sfugge a nessun collega l'importanza di migliorare questa materia delicata» dichiara il vicepresidente della Commissione Esteri della Camera. Nel momento in cui non si sblocca la «nota controversia dei marò italiani sotto processo nel Kerala».www.faustobiloslavo.eu
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