A Milano ci sono famiglie che vivono da abusive fin da trentanni. Ormai hanno pure messo il nome sul campanello. Ma questanno nel capoluogo lombardo le cose stanno cambiando. Merito del «patto per la sicurezza» firmato a marzo tra Comune, Regione, Questura e Prefettura, che ha permesso listituzione di una vera e propria «task force» anti-abusivi. Una squadra composta da forze dellordine, ispettori dellAler e associazioni di volontariato, pronta a intervenire 24 ore su 24 per «bloccare sul nascere» le nuove occupazioni. Già, perché se per sfrattare gli abusivi «storici» spesso ci vogliono anni, tra denunce e carte bollate, quando un aspirante abusivo viene beccato in flagranza lappartamento può essere liberato «per direttissima» e assegnato a chi ne ha davvero diritto. In meno di un anno, la task force ha così concluso ben 669 sgomberi lampo, mentre solo 47 tentativi di occupazione sono andati a segno. Comunque un fenomeno rilevante, ma per Milano è un record positivo. Merito anche degli inquilini regolari che quando scoprono un tentativo di occupazione lo possono denunciare subito al nuovo numero verde dellAler. Sul fronte «pregresso», le forze dellordine hanno eseguito anche unottantina di «sfratti programmati»: sono state mandate via, cioè, famiglie che occupavano lalloggio senza averne diritto (e senza nemmeno vivere in stato di necessità: ogni sfratto infatti viene prima vagliato dagli assistenti sociali).
«Chi vive in condizioni oggettivamente difficili viene comunque aiutato spiega il presidente dellAler, Loris Zaffra . Ma in giro ci sono troppi abusivi di professione». Intervenire è necessario non solo per ragioni economiche. «Una casa libera - conclude Zaffra è una casa in più a chi ne ha diritto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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