Roma - Uniti da «Bin Loden», secondo la vulgata di Storace, o dal «bambino viziato dell’alta finanza», in quella di Borghezio. Due mondi opposti e spesso in collisione fragorosa che stavolta si toccano e vanno pure d’accordo. Un altro miracolo di Mario Monti: Storace e Borghezio alleati nell’anti-montismo. Il secessionista torinese ha telefonato al leader della Destra per «congratularsi» della denuncia per appropriazione indebita fatta da Storace al presidente del Consiglio. Un feeling immediato che non si sospettava, dati i rapporti poco amichevoli tra l’ex missino e la Lega, e viceversa, visti i giudizi che il Vate dei leghisti ha dato anche recentemente su Roma: «É sporca come Calcutta, fa schifo, è la città del fancazzo. Il decreto per Roma capitale, per noi padani, è scritto sulla carta da cesso», e via così (per molto meno quelli di Storace menano). «Il governo delle banche», del signoraggio e della finanza massonico-internazionale li ha uniti, superando i vecchi insulti reciproci. Come quando Borghezio denunciò il salvataggio della Lazio («Siamo alle solite: Roma ladrona non ha esitato a salvare la Lazio, che in un paese serio sarebbe andata dritta e filata al fallimento») e Storace, in risposta, disse che andava ignorato «il solito raglio del somaro». Ripetuti screzi, che portarono i leghisti, quando Storace era presidente della Regione Lazio, a paventare dietro «la crociata contro Bossi» il ritorno «ai periodi più bui della storia d’Italia», cioè alle purghe fasciste. Il manganello no, ma gli epiteti pesanti verso i leghisti Storace non se li è mai fatti mancare. Quando venne in mente a qualcuno l’idea di creare un partito del Sud, l’ex governatore sconsigliò «di fare il verso a quegli scimmioni», cioè i leghisti. Con Borghezio invece il rapporto è altalenante, avendo in comune parecchie idee circa l’Europa, le banche, la finanza, l’immigrazione (non a caso il leghista ha una militanza in un’organizzazione extraparlamentare denominata “Giovane Europa”: «Contestavamo da destra Ordine Nuovo che contestava, sempre da destra, l’Msi», spiegò). Quando nel 2007, l’11 settembre, Borghezio viene arrestato a Bruxelles insieme ai militanti dell’ultradestra fiamminga Vlaams Belang per un corteo non autorizzato contro l’islamizzazione dell’Europa, uno dei pochi che dall’Italia solidarizza con il leghista è proprio Storace: «L’incivile aggressione a Borghezio nel cuore dell’Europa fa capire perché sosteniamo il riconoscimento delle radici cristiane del Continente». Quando però l’anno dopo Borghezio fece visita, come europarlamentare, ad una baraccopoli di nomadi della periferia di Roma dicendo, inaspettatamente, che non andava sgombrata perché «ci vive molta gente perbene», Storace pubblicò la notizia sul suo blog col titolo: «Lacrime di Borghezio».
Ma in epoca Monti i due estremi si toccano sempre più spesso, fino al suggello telefonico di questa domenica, con Borghezio che si congratula con Storace e condivide la proposta di referendum popolare sul fiscal compact di Monti, «strumento di vessazione fiscale e di negazione della sovranità nazionale». Un nuovo asse destra nazionalista-Lega separatista. Miracoli del montismo.Il miracolo di Monti? Ha fatto alleare Borghezio e Storace
Crociata anti Bin Loden. I nemici di sempre uniti contro i tecnici. Il leghista chiama il leader della Destra: avanti così
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