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"Montanelli e Berlusconi i miei maestri". Tajani si racconta a "Forza 4"

Il vicepremier è stato ospite del primo episodio del nuovo podcast di Forza Italia: "Bastava osservarli, guardarli come si muovevano per apprendere da loro"

"Montanelli e Berlusconi i miei maestri". Tajani si racconta a "Forza 4"
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Ha preso il via il videopodcast di Forza Italia, "Forza 4", che come primo ospite non poteva che avere il suo segretario nazionale, nonché vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Ideato e condotto dal deputato-giornalista Paolo Emilio Russo con Salvatore Dama, si prefigge di "raccontare la politica e i suoi protagonisti ai tempi di uno scroll".

Il vicepremier ha un trascorso come militare ma, soprattutto, come giornalista: è stato inviato per Rai Radio Uno in diverse zone del pianeta dove si sono sviluppati i conflitti più feroci del Novecento dal Libano, all'ex Unione Sovietica e fino alla Somalia e non solo. È stato responsabile della redazione romana del quotidiano il Giornale con Indro montanelli, di cui conserva un caro ricordo: "Ho avuto due grandi maestri, Indro Montanelli e Silvio Berlusconi: non c’era bisogno di parole, bastava osservarli, guardarli come si muovevano per apprendere da loro".

L'animo del giornalista Tajani non l'ha mai perso, come ha spiegato lui stesso, definendosi "giornalista dentro" e rivelando che "delle volte mi capita di apprendere dei fatti per il mio ruolo e mi dico: questa sarebbe una notizia enorme, uno scoop, ma poi prevale il ruolo istituzionale". Dei politici che ha avuto modo di intervistare, racconta, rimase colpito da Antonio Gava. "A domanda sul ruolo che preferisse, mi rispose: l’importante è esserci. È una lezione politica. Quello che conta è essere protagonista, a prescindere dalla carica". Tra i tanti temi trattati nel podcast anche i conflitti che stanno animando le cronache internazionali.

"Mi auguro che potremo lasciare ai nostri nipoti un mondo migliore di quello che abbiamo trovato noi. Ho visto e conosciuto la guerra per la prima volta da giornalista, come inviato, più di quarant’anni fa e, purtroppo, tutte le guerre, qualunque sia la loro epoca, hanno un tratto comune, che sono la sofferenza e il dolore", ha dichiarato il segretario azzurro. Un auspicio che mai come in questo periodo, davanti a un deterioramento della situazione geopolitica è attuale, ma che Tajani si impegna per mettere in pratica in nome dello Stato italiano: "Sono orgoglioso del lavoro fatto dall’Italia con gli aiuti umanitari a Gaza: abbiamo permesso a tanti bambini di curarsi nel nostro Paese e a tanti studenti palestinesi di venire a completare gli studi qui".

Il vicepremier ha reso noto che prossimamente ha in programma una missione a Gibuti: "Vado spesso a visitare i nostri militari all’estero: lo farò anche adesso, prima di Natale: andrò a Gibuti e salirò sulla nave Marceglia che garantisce la libertà del traffico nel Mar Rosso".

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