Politica

Montezemolo attende la legge elettorale per il varo del suo partito

Il presidente della Ferrari rassicura "Italia Futura": il progetto prenderà il via non appena si conosceranno le modalità del voto. Contatti frequenti con Oscar Giannino

I rappresentanti della rete di Italia Futura si aspettavano una parola chiara. Un pronunciamento spazza-timori che desse il via all’operazione e ufficializzasse la discesa in campo di Luca Cordero di Montezemolo. Alla fine il pressing alzato negli ultimi giorni sull’ex presidente di Confindustria ha prodotto un primo risultato: un impegno da parte del «promesso leader» a fare chiarezza sulle proprie intenzioni un attimo dopo l’approvazione della nuova legge elettorale, ormai rinviata a settembre.

Sarà quella la scadenza, il discrimine per il lancio del progetto per l’Italia del presidente della Ferrari, la scintilla che dovrà trasformare l’associazione in vera e propria forza politica. Le fibrillazioni, d’altra parte, erano diventate ingestibili. Il malumore verso gli stop and go era in costante aumento. E qualcuno era arrivato a leggere come un segnale di malcontento l’adesione al manifesto-appello di Oscar Giannino, «Fermare il declino», da parte dell’intero vertice di Italia Futura: le quattro teste d’uovo (il manager Carlo Calenda, lo storico Andrea Romano, gli economisti Nicola Rossi e Irene Tinagli) ma anche il coordinatore nazionale, Federico Vecchioni, già presidente di Confagricoltura.

L’indicazione di Montezemolo a questo punto è più chiara. «Se il sistema di voto ci obbligherà ad accordarci con altri partiti, vedremo con chi e come. Comunque il lavoro preparatorio di questi mesi non andrà perduto. Dobbiamo stabilire in quale forma ma il partito si farà. Italia Futura diventerà un partito», il messaggio recapitato ai referenti regionali.

Naturalmente la situazione resta ultrafluida, il quadro politico è ricco di variabili, mai come in questa stagione è difficile tratteggiare il profilo degli schieramenti e la composizione delle alleanze. Di certo, però, dalle parti di Italia Futura si registra una forte assonanza di vedute con Oscar Giannino. Così come esiste la volontà di puntare forte su Mario Monti e magari strappare una sua partecipazione, diretta o indiretta, a un progetto politico inevitabilmente «grancoalizionista» [fondato quanto più possibile su una opzione di economia liberale di mercato (anche se in verità la visione economica di Giannino non è del tutto conciliabile con quella di Monti). Quanto a Montezemolo la decisione sul suo ruolo non è ancora stata presa. L’ex mister Campari non ha ancora sciolto le riserve in merito a una sua partecipazione in prima persona. E al momento appare più probabile un suo ruolo da padre nobile o da allenatore non giocatore piuttosto che da front-man. Il problema vero, però, potrebbe presentarsi in caso di elezioni anticipate. In quel caso, con la prospettiva della raccolta firme con cui fare i conti, la strada verso la presentazione della Lista Italia Futura diventerebbe decisamente impervia. Nel frattempo il manager - che appartiene a un’antica famiglia piemontese per generazioni al servizio di Casa Savoia - può registrare una adesione decisamente particolare al suo progetto. Amedeo di Savoia Duca d’Aosta ha infatti confessato di coltivare l’aspirazione di scendere in politica, senza nascondere le sue simpatie verso lo stesso Montezemolo. «È ancora presto per entrare nei dettagli, è un progetto che va sviluppato ma perché no, potrebbe essere un’idea. Bisogna vedere se le cose combaciano e se una cosa del genere può piacere al gruppo che sta mettendo su».

Un’alleanza glamour tra ex rampolli ormai maturi e tentati dalla grande prova della politica.

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