Elezioni Politiche 2013

Monti guarda alla Germania: "Voglio grande coalizione"

Il Prof: "Senza largo consenso non si governa. Presidenza della Camera vada a opposizione". E rilancia l'inciucio con Bersani: "Se vogliono lavorare con noi..."

Monti guarda alla Germania: "Voglio grande coalizione"

Altro che "nessun inciucio" con Bersani. Nei piani di Mario Monti, intervistato dal Messaggero tv, c'è ancora una grande coalizione. "Per affrontare i problemi dell’Italia serve un consenso piuttosto largo". Il punto di riferimento del Prof, insomma, è sempre Berlino: "Mi sono dichiarato spesso a favore di grandi coalizioni, anche quando era una bestemmia dire questo sebbene accadesse già in Germania. Uno spirito di larga condivisione penso sia una cosa positiva per il Paese, e condividere le alte cariche istituzionali potrebbe aiutare in questo senso".

Motivo per cui il premier uscente si auspica che almeno la presidenza della Camera venga affidata all'opposizione. E rispolvera anche le quote rosa augurandosi che al Quirinale salga "una donna", anche se Romano Prodi avrebbe "i titoli per diventare presidente della Repubblica".

Anche sulla possibilità di accordarsi con il centrosinistra per governare, Monti non è più così scettico: "Nessuno ci costringerà a governare, ma chi vorrà venire a lavorare con noi troverà porte aperte. Però non collaboreremo mai con un governo che non fosse fortemente orientato alle riforme". In ogni caso il premier uscente non si sente "condannato a governare con loro: non abbiamo nulla in comune con la coalizione di sinistra, così come non abbiamo niente in comune con la destra".

Dopo un anno di governo, di riforme e di tasse, comunque il Professore non si pente di nulla, nemmeno della tanto contestata Imu: "Senza i suoi 20-22 miliardi non ce l’avremmo fatta". Ma questo non vuol dire che non possa tornare sui suoi passi: "Il Paese, grazie ai sacrifici degli italiani ha un bilancio pubblico tra i più solidi d’Europa. Si può ragionare su una diminuzione progressiva di tutte le tasse in modo responsabile", ha detto. Monti, però, non ci sta a essere ricordato come il premier delle tasse: "Purtroppo ho ereditato e ho dovuto affrontare in tempi strettissimi una crisi dei conti pubblici estremamente grave con il rischio di default per l’Italia. In questo processo di salvataggio purtroppo è stato necessario essere molto duri e rigorosi", ha detto al Corriere Adriatico, "Gli stessi partiti che adesso ci accusano di aver solo alzato le tasse e che, come sempre in periodo di campagna elettorale, fanno facili promesse ai cittadini, hanno sempre votato a favore delle misure del governo Monti.

Che sia un caso oppure no, per fortuna nei prossimi 5 anni possiamo permetterci una prospettiva diversa e prevedere un calo della pressione fiscale".

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