RomaFiat lux. La commissione Bilancio della Camera cancella l'«operazione cieli bui» dalla legge di stabilità. E lo fa con voto unanime, ritenendo che nessun emendamento correttivo avrebbe avuto la possibilità di migliorare la norma, partorita su idea del «tagliatore» Enrico Bondi. Dunque, niente spegnimento o «affievolimento» dell'illuminazione pubblica nelle ore serali e notturne, come il governo aveva proposto per favorire il risparmio energetico. Pur difendendo la proposta «improntata alla sobrietà», il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo si è rimesso al parere della commissione.
Ma se cancellare i «cieli bui» è stato facile, di certo più difficile è suddividere il «tesoretto» da circa 6 miliardi e mezzo tra famiglie e imprese. Al termine di un incontro fra il ministro dell'Economia Vittorio Grilli e i due relatori, Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd), si sarebbe deciso di destinare 3 miliardi di euro in tre anni (2013-2015) a maggiori detrazioni fiscali per i carichi familiari. L'alleggerimento fiscale per le famiglie con figli sarebbe nella media pari a 150 euro, e sarà legato a soglie di reddito e al numero dei familiari. Più elevato il reddito, minore la detrazione (che scomparirà del tutto oltre una certa soglia). I dettagli sono in arrivo all'interno di un pacchetto di modifiche dei relatori che sarà presentato fra oggi e domani. Ma, alla fine, il tutto entrerà a far parte di un maxi-emendamento firmato dal governo, su cui sarà posto il voto di fiducia già mercoledì.
Oltre alle detrazioni fiscali a vantaggio delle famiglie, parte del «tesoretto» dovrebbe andare a favore delle imprese e dei loro addetti, sotto forma di maggiori detrazioni per il lavoro dipendente. Inoltre, il Pdl insiste per una riduzione dell'Irap a carico delle imprese e del lavoro autonomo. Nel dettaglio, poi, la fantasia non ha limiti: ieri, in commissione, è stato approvato un emendamento che tassa di 500 euro una tantum le macchinette con cui i bambini acchiappano i pupazzi con una pinza.
Dunque, il cammino della legge di stabilità è segnato. Modifiche concordate fra governo e maggioranza, presentazione di un maxi-emendamento e fiducia. Per quanto riguarda i contenuti, è confermato l'abbandono delle riduzioni Irpef e la cancellazione dell'aumento all'aliquota Iva del 10%. Resta, invece, l'incremento dell'aliquota ordinaria, dal 21 al 22%, dal 1 luglio 2013. Sui limiti a detrazioni e deduzioni, la trattativa è in corso: in ogni caso non ci sarà retroattività, e così nulla cambia nella prossima dichiarazione dei redditi. E comunque dovrebbero essere esclusi gli interessi sui mutui prima casa e le spese mediche.
Non mancano fronti ancora aperti sulle spese. Due, in particolare: dove trovare risorse per ampliare la platea degli esodati, e che cosa fare sulla scuola (ritorna in auge l'aumento di orario di lavoro per i professori a 24 ore, ma il ministero smentisce).
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