RomaAlcol e giochi d'azzardo vietati per i minori. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, l'aveva promesso e ieri dalla commissione Affari sociali è arrivato il via libera a quello che è indubbiamente un giro di vite rispetto ad alcune poco salutari abitudini di molti adolescenti. Nel cosiddetto decreto Balduzzi è stato stabilito il divieto di vendita di alcolici ai minori di 18 anni, ora era previsto per i 16 anni. Pesanti le sanzioni previste in caso di violazione della legge da parte degli esercenti che dunque faranno bene a pretendere di vedere un documento se non sono sicuri dell'età di chi compra. Chi aggirerà il divieto dovrà sborsare da 250 a 1.000 euro, cifra raddoppiabile in caso di recidiva e rischierà la sospensione della licenza per il locale fino a tre mesi. Una norma che il ministro ritiene si sia resa necessaria visto il dilagare del fenomeno dell'abuso di alcol anche fra giovanissimi. La quota di teenager, 14-17 anni, che ha l'abitudine di bere fuori pasto è salita di oltre 3 punti di percentuale negli ultimi dieci anni, dal 15,5 al 18,8. Non solo. Si comincia a bere sempre da più piccoli, il fenomeno comincia a 11 anni. Si consuma un po' di tutto: vino e birra ma anche superalcolici, aperitivi e amari.
Il dl colpisce anche il gioco d'azzardo. Vengono incrementati i controlli che saliranno da 5.000 a 10.000 all'anno. Entro sei mesi toccherà al ministero dell'Economia definire una serie di soluzioni tecniche «volte a bloccare automaticamente l'accesso ai giochi per i minori anche mediante l'uso esclusivo di tessera elettronica, tessera sanitaria o codice fiscale». Tutte le slot e i videopoker dunque dovranno dotarsi di un sistema di riconoscimento simile a quello oggi in uso per i distributori automatici di sigarette. Sempre all'Economia toccherà imporre un limite di distanza «elastico» da scuole e ospedali. Regole più rigide anche per gli spot sui giochi che dovranno chiaramente indicare quali siano le effettive possibilità di vincita. Non solo gli spot potranno essere trasmessi ma dovranno comunque contenere precisi chiarimenti in merito ai rischi di dipendenza connessi all'azzardo e alla ludopatia. Vietati del tutto gli spot in quelle fasce orarie definite «protette» o anche in trasmissioni che abbiano un preciso target adolescenziale.
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