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Nel Pd scoppia il caso tesseramento gonfiato. E i dem danno la colpa ad Azione

La mozione Schlein chiede l'annullamento dei congressi, mille tessere già annullate a Napoli

Nel Pd scoppia il caso tesseramento gonfiato. E i dem danno la colpa ad Azione

Non si ferma la protesta nel Pd scoppiata per la scoperta delle migliaia di tessere false.

Sullo scandalo sono intervenuti tutti i candidati, Cuperlo è stato il primo a denunciare l’accaduto e Schlein ha chiesto l’annullamento dei congressi (in queste ore stanno votando i circoli).

Bonaccini ha detto “garantiremo trasparenza e rigore”, ma gli avversari interni dicono che le tessere gonfiate sono opera dei suoi sostenitori.

A Napoli sono state annullate mille tessere. A Sessa Aurunca ci sono circa 1050 iscrizioni online rispetto ai 1200 voti presi alle elezioni.

Nella provincia di Caserta in un giorno si è passati da 1500 a 6000 iscrizioni. Tutte fatte all’ultimo minuto, anche 80 iscrizioni da un solo conto corrente.

Altro da aggiungere? E' sempre la solita minestra, e il pensiero che qualcuno vi si voglia alleare organicamente fa sorridere…" dice l’ex presidente della commissione antimafia dei 5stelle Nicola Morra.

Sulla vicenda interviene anche l’ex sindaco ed ex pm De Magistris: “Pd, esplode il caso Campania: scoperti pagamenti per molte tessere dallo stesso conto corrente, comuni in cui le adesioni sfiorano addirittura il 90% del numero dei voti ottenuti alle ultime politiche (contro una media del 20-25%), irregolarità formali e sostanziali. Solita puzza”.

Un senatore Pd confessa: ”E' un caos tale che non si capisce ancora quanto sia largo”. Un quadro confuso soprattutto a Salerno ed Avellino, federazioni su cui si stanno concentrando in queste ore le verifiche dei dem. A far emergere il caso è stato il nuovo sistema di tesseramento online che rende tracciabili le operazioni. Sulla carta, si possono sottoscrivere fino a tre tessere per volta con una unica carta di pagamento. "Ma c'è stato chi si è creduto più furbo della piattaforma online del Pd, usando carte che riconducevano ad un unico conto fino a ottanta volte”.

Come gia Piero De Luca e il presidente del consiglio regionale Oliviero, dalla mozione Bonaccini minimizzano, anzi, si attestano il risultato: “è il frutto della nuova linfa che sta trasmettendo la mozione di Stefano Bonaccini” dicono Giuseppe Moretta e Eugenia Oliva da Caserta “Dietro quei 6000 iscritti, ci sono 6.000 donne, uomini, sindaci, amministratori, giovani con tantissime storie di vita, e rappresentano lo 0,006 della popolazione della provincia di Caserta”.

Mentre il presidente della commissione Pd di Caserta Francesco Gatto da la colpa agli avversari: “Sono preoccupato in diversi Comuni rispetto all'atteggiamento dei partiti di centrodestra e anche di Azione, che potrebbero aver lavorato per boicottare il nostro partito facendo essi stessi iscrizioni, in particolare nei Comuni da noi governati”.

In effetti con un partito al minimo storico che continua a precipitare in iscritti, bilanci, sondaggi e voti, a chi verrebbe voglia di iscriversi?

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