Politica

No di Bersani al governissimo: "Non intendo cedere a Silvio"

Il Pd a Corviale manifesta contro la povertà. Bersani non vuol sentir parlare di larghe intese: "Come si può pensare che io, Brunetta e Gasparri...". Ma chiede una mano per il Colle...

Il segretario del Pd Pierluigi Bersani a Corviale
Il segretario del Pd Pierluigi Bersani a Corviale

"Il governissimo non è una risposta credibile e poi come si può pensare che io, Brunetta e Gasparri...". Alla manifestazione contro la povertà nel quartiere romano di Corviale, il leader del piddì Pier Luigi Bersani torna a dire "no" alle larghe intese. Non ne vuole sentir proprio parlare. I continui appelli del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e delle parti sociali cadono così nel vuoto: nonostante Silvio Berlusconi si sia reso disponibile a dialogare con la sinistra, il segretario democrat ha definitivamente chiuso alla Große Koalition auspicata anche dal capo dello Stato. "Abbiamo già visto il governo Monti, figuriamoci nella versione politica - ha tuonato Bersani - poi la mattina mi parlano di governissimo e il pomeriggio mi danno del golpista...".

La manifestazione contro la povertà è solo il tentativo della sinistra di riallacciare il legame con la piazza. I sondaggi danno il Pd in netto ribasso. Il Pdl, dopo aver raggiunto la formazione demnocratica, l'ha staccata diventando così la prima forza politica nel Paese. Così, mentre Berlusconi radunava il popolo del centrodestra a Bari per un altro bagno di folla dopo la manifestazione di piazza del Popolo a Roma, i vertici del Partito democratico si sono inventati una kermesse contro la povertà. Occasione per Bersani per scaricare sul Cavaliere tutte le colpe e tutti i problemi. "Chi ci ha portato fin qui, per dieci anni ne abbiamo viste di cotte e di crude e abbiamo lasciato andare questo Paese alla deriva - ha tuonato - l’Italia ha bisogno di risposte, ma almeno per poter dire non vediamo più un paese attorcigliato sui problemi di qualcuno". In realtà Bersani sa bene che a fare danni non è stato il governo Berlusconi, ma l'esecutivo tecnico guidato da Mario Monti. "Il ministro dell’Economia dice che non ci sono buchi - ha accusato il leader del piddì - non ci sono buchi perchè si lasciano centinaia di migliaia di persone senza un pezzo di pane".

"Cambiare si può, non è vero, non è vero che siamo tutti uguali". Quello che Bersani non ha detto a Corviale, è come ha intenzione di "cambiare" il Paese. O meglio: con quale governo ha intenzione di portare avanti la sua agenda economico-sociale per risanare il Paese. Il segretario democrat ha, infatti, parlato ai suoi come se fosse in campagna elettorale, come se non fosse tutta colpa sua se gli italiani non possono contare su un governo solido e duraturo capace di fare quelle riforme necessarie per contrastare la crisi. "Se non c’è equilibrio sociale una realtà non può crescere, bisogna dare un occhio a quel che può succedere a Corviale anche da ministro dello Sviluppo", ha detto rivendicando di avere contribuito con la sua legge all’apertura del centro in cui si tiene la manifestazione. E così è tonrato a parlare di riforma del mercato del lavoro, mettendo al primo posto l'emergenza disoccupazione, ed è tornato a parlare di "scossoni" da dare alla moralità pubblica e al piano sociale. Insomma, le stesse parole che pronucniava (come un disco rotto) prima delle elezioni di fine febbraio. Tuttavia, ha respinto le accuse di avere ritardato la formazione del governo. "Ritengo indecente che in questa fase difficile ci sia della gente che dica che la politica deve fare presto - ha aggiunto - quelli che dicono così, poi si trovano Grillo al 70%...".

Anche per quanto riguarda l'elezione del nuovo inquilino del Quirinale Bersani ha ribadito quello che va dicendo da un mese e mezzo. E cioè che c'è bisogno di dialogo, di condivisione, e così via. "Siamo fedeli e leali interpreti della Costituzione, che dice che il presidente della Repubblica rappresenta l’unità della nazione - ha spiegato - non c’entra niente con il governo che fa un altro mestiere". E, per questo, il leader del piddì ha subito avvertito che non intende "accettare ricatti e scambi". E, intanto, il tempo passa..

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