Qatargate

"I soldi erano di Panzeri...". Adesso la Kaili respinge le accuse

Oggi la prima udienza di Eva Kaili. I legali dell'ex vicepresidente del Parlamento europeo chiedono che venga liberata: "Non è mai stata corrotta"

"I soldi erano di Panzeri...". Adesso la Kaili respinge le accuse

I legali di Eva Kaili hanno preparato la strategia difensiva per provare l’innocenza della parlamentare greca. Nella giornata di oggi tutti i riflettori sono puntati sull’ex vicepresidente del Parlamento europeo. Eva Kaili, questa mattina non ha fatto alcuna dichiarazione davanti ai giudici della camera di consiglio del Tribunale di Bruxelles. A riferirlo sono i leagli della donna, Andrè Rizopoulos e Mihailis Dimitrakoupolos, al termine dell'udienza.

La controffensiva legale

Intanto arrivano le prime dichiarazioni degli avvocati della parlamentare greca. Mihalis Dimitrakopuolos, avvocato di Eva Kaili, sembra ottimista. Interpellato dai giornalisti presenti al palazzo di giustizia di Bruxelles ha provato a smorzare i toni: "Non è mai stata corrotta e spero che la liberino presto”. Parole che sembrano scagionare Eva Kaili, l’eurodeputata greca finita al centro dello scandalo Qatargate. Le parziali ammissioni dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo, secondo quanto emerso dalle carte dell’inchiesta, non sembrano impensierire i legali della donna. A sentire gli avvocati le ricostruzioni della stampa non corrispondono alla verità. Kaili, secondo quanto emerge dalle carte, avrebbe fatto delle parziali ammissioni. “Sapeva delle attività passate del marito con il signor Panzeri e che nel suo appartamento sono passate valigie di banconote” e ha ammesso di aver “dato al padre le istruzioni per nascondere il denaro”. A scriverlo è il giudice belga che indaga sul Qatargate nel mandato di arresto per l’eurodeputata del Pasok. Kaili ha parlato agli investigatori in un verbale riportato parzialmente da Il Fatto Quotidiano. E ritornando sulla questione dei soldi avrebbe confermato che “il denaro era di Panzeri, il quale “aveva lasciato dei soldi ed era poi venuto a prenderli”. "Si fida più di Francesco che del suo appartamento". Eva kaili avrebbe aggiunto che le banconote si trovavano a casa sua in quanto lei godeva "dell’immunità parlamentare".

Ma la linea difensiva dei legali della Kaili è esplicita: puntare il dito contro Francesco Giorgi e rivelare tutte le responsabilità del marito. L’obiettivo dei legali della parlamentare greca è manifesto: prendere le distanze da Giorgi, addossargli tutte le colpe e alleggerire in questo modo la posizione di Kaili davanti ai giudici.

Eva Kaili collabora

Nel frattempo arrivano sul tavolo dei giudici le prime contestazioni da parte degli avvocati di Eva Kaili. Secondo quanto spiegato dai due avvocati, Mihalis Dimitrakoupolos e Andrè Risoupolos, l’ex vicepresidente del Parlamento “partecipa attivamente all’inchiesta” ma allo stesso tempo “contesta ogni accusa di corruzione a suo carico”. Secondo quanto riferito, Kaili è pronta a collaborare coi giudici ma sulle vicende che la vedono coinvolta non fa passi indietro e rimanda al mittente qualsiasi accusa. La camera del consiglio del Tribunale di Bruxelles dovrà decidere se rilasciare la parlamentare greca o confermare gli arresti domiciliari.

La decisone dei giudici arriverà solo in tarda serata.

Commenti