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"Non sputare", "Castroneria". Botta e risposta tra Sallusti e la grillina

Il giornalista difende il bonus matrimoni: "Nulla di male nell'aiutare le coppie". Ma la deputata Baldino non ci sta: "Perché 20mila euro solo per matrimoni religiosi?"

"Non sputare", "Castroneria". Botta e risposta tra Sallusti e la grillina

L'ultima puntata di Non è l'arena, programma in onda la domenica sera su La7, ha trattato anche il tema relativo al bonus per chi decide chi contrarre il matrimonio religioso e quindi di sposarsi in Chiesa. La proposta lanciata dalla Lega ha scatenato diverse polemiche: da una parte chi ritiene necessario contrastare il calo soprattutto dei matrimoni celebrati con rito religioso; dall'altra chi reputa che la proposta sia fuori luogo.

Le divisioni sono emerse anche tra gli ospiti di Massimo Giletti, che non hanno nascosto il proprio punto di vista in merito alla proposta di legge presentata da alcuni parlamentari del Carroccio. A difendere il bonus matrimonio è stato Alessandro Sallusti, secondo cui non è da condannare uno Stato che supporta le coppie: "Non vedo cosa c'è di male nell'aiutare uno a fare figli, non penso sia un reato. Se in più ti do anche 20mila euro...". Si tratterebbe ovviamente di un ulteriore aiuto da accompagnare ad altre misure ad esempio su asili e welfare.

Invece si è detta contraria la grillina Vittoria Baldino, secondo cui il bonus proposto dalla Lega non è da intendere come un incentivo alla natalità: "Aiuti le coppie a fare figli se dai loro la possibilità di lavorare e di poter in qualche modo amministrare e gestire una famiglia con prole". A quel punto è arrivata la reazione del direttore di Libero, che ha fornito un suggerimento alla deputata del Movimento 5 Stelle: "Le consiglio di non sputare sul fatto che se qualcuno mette su famiglia lo Stato gli dà 20mila euro, perché perderà altri elettori".

L'esponente del M5S però ha voluto far notare che il bonus matrimonio è una realtà già esistente in alcune Regioni. Ma ha criticato l'idea di riconoscere l'incentivo in questione solo a condizione che si preferisca il matrimonio religioso: "Mi sembra un po' una castroneria. La proposta di legge dice quello, l'hanno messa nero su bianco".

Si tratterebbe di una sorta di bonus, ripartito in cinque quote annuali, da corrispondere attraverso le detrazioni delle spese sostenute e documentate nella dichiarazione dei redditi. Il deputato leghista Domenico Furgiuele ha annunciato che la proposta di legge durante il dibattito parlamentare sarà allargata a tutti i matrimoni, "indipendentemente che vengano celebrati in Chiesa oppure no".

Fonti di Palazzo Chigi hanno sottolineato che si tratta di una iniziativa parlamentare e che comunque "non è allo studio del governo".

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