Ad appiccare l'incendio è stato il neo ministro all'Integrazione Cècile Kyenge dicendosi pronta a mettere mano alle leggi che regolano la cittadinanza italiana e a cambiare le politiche migratorie. Da quando ha tirato fuori la questione dello «ius soli», in Italia si è scatenato un vespaio. La ministra nera ha trovato una fervida alleata nel presidente della Camera, Laura Boldrini che si è schierata apertamente a favore: «In Italia sarebbe veramente auspicabile rivedere la legge sulla cittadinanza - ha detto - e da lì sviluppare una normativa che sia all'altezza delle nuove sfide». La Kyenge è stata poi pesantemente contestata a Macerata, dove uno striscione che la invita «a tornare in Congo» è stato esposto fuori dalla sede locale di Forza Nuova.
Dopo le barricate alzate dalla Lega Nord, anche il presidente del Senato Pietro Grasso ha sconfessato la Kyenge: «Starei attento a parlare di ius soli - ha spiegato la seconda carica dello Stato - perché il rischio è di vedere una gran quantità di donne venire in Italia a partorire solo per dare la cittadinanza ai propri figli». E la polemica continua.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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