Odissea Imu: nuovo aumento E il Pd rispolvera la Tobin tax

Lunedì scade la seconda rata con sorpresa: importi maggiorati rispetto all'acconto I democratici rivogliono l'imposta sulla finanza, già fallimentare col governo Monti

Roma - Cinque giorni utili per fare i calcoli della seconda rata Imu, che scade lunedì 16, e in molti casi il contribuente si troverà di fronte a una brutta sorpresa. L'importo del versamento sarà più elevato dell'acconto pagato in giugno in tutti i Comuni che hanno aumentato le aliquote rispetto al 2012: la prima rata infatti era pari alla metà dell'imposta versata nel 2012, e gli incrementi di aliquota decisi quest'anno dalle amministrazioni comunali si scaricano del tutto sulla seconda rata. Un esempio: se l'aliquota passa dal minimo al massimo (cioè dallo 0,76% all'1,06%) su un valore catastale di 100mila euro, il contribuente dovrà versare un saldo di 680 euro contro i 380 euro dell'acconto.

Non solo. Mentre il maxi-saldo non è certo per tutti i 15,3 milioni di cittadini interessati, un aumento è scontato per tutte le 700mila imprese che verseranno l'Imu. Per capannoni, alberghi, centri commerciali e altri immobili della categoria catastale «D», il moltiplicatore della base imponibile è passato dal 60% al 65%, con un incremento generalizzato superiore all'8%. Anche questo aumento si scarica interamente sul saldo di dicembre. Si dovrà pagare l'Imu anche sui terreni agricoli non coltivati o sui fondi affittati a terzi, o ancora sui terreni coltivati dai proprietari che non hanno la qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto.

Il tutto in un marasma di incertezze normative e ritardi nel comunicare le aliquote: basti pensare che l'ultimo giorno utile per rendere pubbliche le eventuali maggiorazioni nei siti internet dei Comuni era lo scorso lunedì. L'erario si aspetta almeno 10 miliardi e mezzo di entrate, che potrebbero essere di più con l'aumento delle aliquote, più 4 miliardi abbondanti dal conguaglio per i rifiuti e un miliardo dalla maggiorazione Tares che andrà allo Stato.

Quanto alla cosiddetta «mini-Imu» - il versamento del 40% del conguaglio fra l'Imu 2012 e 2013 sulla prima casa - fissata per gennaio, alla Camera emerge una soluzione piuttosto pasticciata. In breve: il contribuente versa la «mini-Imu», poi il Comune gli consente di detrarla dalla Tasi (la nuova tassa sulla casa) e allo stesso tempo aumenta l'aliquota sugli immobili dal terzo in poi per recuperare il gettito. Alla fine, paga chi possiede più di due immobili.

Il tutto è contenuto in un emendamento Pd alla legge di Stabilità, presentato alla commissione Bilancio della Camera, che da domani incomincia a esaminare le proposte di modifica. Fra gli emendamenti anche una revisione della cosiddetta «Tobin tax», l'imposta sulle transazioni finanziarie. Dopo l'esperienza fallimentare della versione attuale della tassa, che ha fruttato 159 milioni contro il miliardo previsto. La proposta del Pd prevede una doppia aliquota: una dello 0,01% sulle operazioni nei mercati regolamentati e dello 0,1% su quelli non regolamentati. Una tassa che rischia di strozzare il già asfittico mercato finanziario italiano.

La commissione esaminerà anche la proposta di «Google tax» sui profitti dei giganti del web generati in Italia, e quella di aumentare le tasse sui giochi per

indicizzare un maggior numero di pensioni. Confermato anche l'emendamento che istituisce un fondo, alimentato dai supposti risparmi della spending review, destinato alla riduzione del cuneo fiscale per lavoratori e imprese.

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