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Il Cav avverte: "Se la sinistra prende il Colle daremo battaglia in piazza"

Berlusconi smaschera Bersani: "Conta di governare con i voti dei grillini". Ma lo avverte: "Non avrà vita facile"

Silvio Berlusconi durante la votazione del presidente del Senato
Silvio Berlusconi durante la votazione del presidente del Senato

Il leader del piddì Pier Luigi Bersani punta ad ottenere l’incarico di formare il governo dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché sa che troverà il sostegno de Movimento 5 Stelle. Parlando al gruppo del Pdl alla Camera, Silvio Berlusconi smaschera lo stratagemma messo in campo dal centrosinistra per riuscire a governare senza avere i voti necessari per farlo. Dopo aver portato a casa le presidenze di Camera e Senato, adesso il segretario democratico punta a occupare anche Palazzo Chigi e il Quirinale. Con l'aiuto dei Cinque Stelle che, come il Cavaliere aveva denunciato in piena campagna elettorale, sono tutti esponenti vicini all'estrema sinistra. "Se la sinistra sceglierà anche il presidente della Repubblica - avrebbe annunciato il leader del Pdl - allora daremo battaglia nelle piazze e nel parlamento".

"Dopo che in campagna elettorale Bersani ha sempre detto che, anche col 51% si sarebbe comportato come se avesse il 49%, si è smentito e si è già preso tutto", è il ragionamento del leader del Pdl ai deputati azzurri rifrancandoli con i sondaggi che danno il centrodestra in continuo recupero sull'asse Pd-Sel. I numeri che ha in mano il Cavaliere dicono, infatti, che ad oggi il Pdl è sopra di 2,5 punti rispetto al Pd. Una netta rimonta che, dopo le elezioni e l'occupazione delle poltrone, avrebbe ulteriormente penalizzato la coalizione guidata da Bersani. Il legame, che è andato a crearsi sotto banco, tra grillini e democratici sembra, infatti, spaventare l'elettorato moderato che si sta ricompattando con il Pdl. "Con il voto di sabato per l’elezione del presidente del Senato - avrebbe spiegato Berlusconi ai neo eletti a Montecitorio - il Movimento 5 Stelle ha confermato, come dicevamo noi, di essere di estrema sinistra". Proprio per denunciare questo patto che rischia di affondare il Paese, Berlusconi sarebbe anche disposto a fare un intervento al giorno in parlamento, nelle piazze e dovunque sia necessario per riuscire a cambiare i metodi che non funzionano da settant'anni a oggi. "La sinistra ha già le due Camere con due nomi che preoccupano", ha spiegato Berlusconi facendo presente che l'elezione di Pietro Grasso al Senato (grazie ad almeno quindici voti grillini) va contro al sentire del 37,7% dei cittadini che sono invece preoccupati per quella che il Cavaliere definisce una "magistratocrazia".

Prima che la situazione precipiti, il centrodestra vuole tentare ancora una volta a ricucire con il centrosinistra. L'elezione del nuovo capo dello Stato è un passaggio cruciale per la tenuta del futuro governo. Ieri, ai microfoni di In mezz'ora, il segretario del Pdl Angelino Alfano ha lanciato una proposta distensiva: appoggio all'esecutivo Bersani purché si parli di come affrontare la situazione economica e al Quirinale vada un esponente del centrodestra. Proposta che oggi è stata pienamente rilanciata anche da Berlusconi che, tuttavia, non nasconde di credere poco nei buoni propositi della sinistra. Da qui l'avvertimento ai suoi: "Consideriamoci già in campagna elettorale, torniamo tra la gente e nelle piazze". Una campagna elettorale che propone "un grande sogno complessivo per far ripartire il Paese" da opporre alla "pochezza della protesta dei grillini".

In serata è arrivato un richiamo del Csm. Un "appello" a "moderare toni, gesti, con spirito di leale collaborazione" è stato rivolto dal vicepresidente del Csm, Michele Vietti. Anche l'Anm è intervenuta attaccando Silvio Berlusconi. "Pensare alla magistratura come ad un’associazione a delinquere è cosa che non riesco neanche a commentare.

Si tratta di un insulto inaudito assolutamente intollerabile", ha dichiarato il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, in merito alle dichiarazioni del leader del Pdl.

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