
Lo scontro a distanza tra la famiglia di Liliana Segre e la relatrice speciale Onu, Francesca Albanese, è arrivato al punto di non ritorno. La studiosa esperta di relazioni in Medio Oriente, soprattutto negli ultimi giorni, si è esposta molto nei confronti della senatrice e, soprattutto, ha usato dei commenti decisamente fuori misura. Nei giorni scorsi la stessa Albanese è stata protagonista di una polemica legata alla sua partecipazione a In Onda. La relatrice, come si vede nel video che ha fatto il giro del web, si è alzata improvvisamente ed ha abbandonato la trasmissione mentre un altro ospite, il giornalista Francesco Giubilei, si diceva d'accordo con la posizione espressa dalla senatrice Segre sulla definizione di genocidio e sul dramma di Gaza. Poi, commentando nel merito, ha fatto una metafora su Liliana Segre. "Se una persona ha un tumore, non va a farsi fare la diagnosi da un sopravvissuto a quella malattia ma da un oncologo".
Una goccia che fatto traboccare il vaso e ha scatenato la reazione pacata ma puntuale del figlio della Segre. "La giusta indignazione verso quello che subisce il popolo palestinese rischia di non essere, nel dibattito italiano, una leva per chiedere il cessate il fuoco e la pace. Ho l’impressione che la discussione si sia come militarizzata, con posizioni sempre più estreme in cui siamo anche noi in guerra gli uni contro gli altri. C’è una crescente intolleranza e l’episodio di Francesca Albanese è l’espressione di un clima più generale", ha esordito in un'intervista al Corriere della Sera Luciano Belli Paci, figlio di Liliana Segre e membro dell’esecutivo nazionale dell’associazione Sinistra per Israele, in riferimento all’episodio in cui la giurista ha abbandonato la trasmissione tv di La7 In onda quando è stata nominata la madre.
Secondo il figlio della Segre, infatti “la dottoressa Albanese facesse parte di quella categoria, ahimè, ampia di persone che io definisco 'ossessionate' da Liliana Segre. C’era infatti già stato un precedente", spiega Belli Paci.
"La giurista aveva postato una sua immagine davanti a un murale con il volto di mia madre e la parola 'Indifferenza'. L’hashtag era #GazaGenocide, come a dire che le dichiarazioni fatte da Liliana Segre su Gaza fossero in contraddizione con il suo impegno di sempre a non voltarsi dall’altra parte".