Padre Pio, il santo semplice che ha affascinato i famosi

Da oggi gratis con il "Giornale" un libro in 16 fascicoli sul frate di Pietrelcina. Umile, ma amato da tanti grandi, da Dalla a Montanelli. GUARDA IL VIDEO. COME RACCOGLIERE L'INSERTO

Padre Pio, il santo semplice che ha affascinato i famosi

Quella volta l'aveva sognato a Parigi. Gli era comparso in atteggiamento di rimprovero per la lunga lontananza. Così, di buon mattino, si era alzato per fiondarsi a San Giovanni Rotondo. Iniziato dalla madre, anche Lucio Dalla come tante personalità del mondo dello spettacolo, politici e sportivi, era un devoto di Padre Pio. Andava da quel cappuccino burbero di tanto in tanto per confessarsi con gran soggezione, temendone i rimbrotti soprattutto da giovane quando le trasgressioni erano più dirompenti. Quando finalmente arrivò al convento dopo il lungo viaggio, l'incontro fu normale, quasi dimesso. Allontanandosi, un po' deluso, si girò per un ultimo saluto: «E lì -, confidò il cantautore scomparso un anno e mezzo fa-ho visto un Padre Pio trasfigurato. Mi fissò con un'intensità che mi si è stampata nella memoria. Due occhi così luminosi non ne ho visti più».

Giunto nella sua Bologna, appena entrato in casa, sua madre gli venne incontro: «Hai sentito Lucio? È morto Padre Pio... Il frate delle stimmate mi aveva mosso da Parigi per darmi con un'occhiata il sigillo di Dio».Ce ne sono un'infinità di episodi come questo rivelato da Dalla a un giornalista bergamasco. Fatti misteriosi, difficilmente catalogabili negli schemi mondani, che hanno per protagonista il frate di Pietrelcina canonizzato il 16 giugno 2002 da papa Giovanni Paolo II e scomparso proprio il 23 settembre di 55 anni fa. Fatti che hanno avuto la forza di generare una devozione immensa, in grado di attecchire in ambienti insoliti, tra coloro che vengono banalmente identificati come vip. È l'interclassismo della santità. Il carisma della semplicità tanto amata da Papa Francesco. Una testimonianza umile che ha colpito sportivi come Gino Bartali e Fausto Coppi. Grandi uomini di spettacolo come Totò e Carlo Campanini, soprannominato «il sacrestano di Padre Pio», Alberto Sordi e Sophia Loren, Mike Bongiorno e Pippo Baudo, Gina Lollobrigida e Macario.

In tempi più recenti, il presentatore Alberto Castagna attribuì, oltre che ai medici, all'intercessione del santo di Pietrelcina la sua prima guarigione di cui aveva tenuto la fotografia sul comodino durante tutta la degenza al Gemelli. L'elenco dei devoti sarebbe lunghissimo, da Andrea Bocelli al calciatore Beppe Signori, da Lina Sastri a Mino Reitano, da Renzo Arbore a AlBano, dai fratelli Abbagnale a Daniela Ceccarelli, sciatrice medaglia d'oro olimpica a Salt Lake City, dopo la sorprendente guarigione dalla frattura di una vertebra lombare.

Il fatto di essere persone famose, al centro dell'attenzione pubblica e dei media, non le esime dal bisogno di trovare risposte alle domande fondamentali dell'esistenza. Anzi, magari proprio un mondo troppo effimero le sprona alla ricerca della fede. Soprattutto gli uomini di spettacolo tornano spesso a San Giovanni Rotondo, a pregare in maniera discreta sulla tomba del santo, come faceva Lucio Dalla. O come fa Lino Banfi che ogni tanto va «a trovare i miei fratacchioni» camuffandosi per non turbare il clima di preghiera, portando con sé un'immagine del santo: «Mi dà serenità, mi aiuta nei momenti difficili», ha spiegato. La stessa serenità che, qualche settimana fa, durante l'annuale spettacolo «Una voce per Padre Pio» trasmesso da Raiuno, Orietta Berti ha rivelato di aver sperimentato andando a visitare i conventi dove il cappuccino ha vissuto. «Una vacanza che consiglio a tutti», ha detto la cantante, «perché si torna a casa svuotati dalle tensioni, con tanta voglia di aiutare gli altri e si vede il futuro in un modo migliore».

Quel frate che viveva ritirato nel confessionale, semplice anche se brusco, eppure visibilmente toccato dalla grazia divina con quelle piaghe sanguinanti, ha impressionato lo spirito di tanti insospettabili. Di Giulio Andreotti, per esempio, si disse a lungo che nutriva un certo risentimento nei suoi confronti. C'era stato, è vero, un dissapore a proposito della riforma agraria (anno 1951) che Padre Pio aveva detto di non apprezzare. Ma Andreotti seppe ridimensionare l'episodio, prima presenziando all'inaugurazione della Casa Sollievo della sofferenza, poi nel 1984, scrivendo una lettera postulatoria per «una accelerazione di tempi» nella causa di canonizzazione del cappuccino.

La testimonianza di Padre Pio (Francesco Forgione alla nascita) ha suscitato il rispetto anche di chi religioso non è e non era. Secondo quanto rivelato dal suo segretario Mario Spallone, anche il segretario del Partito comunista Palmiro Togliatti ne subì il carisma. «Io non conosco Padre Pio, e non azzardo giudizi su di lui», scrisse Indro Montanelli nel libro intitolato Istantanee in un'epoca in cui, dopo le accuse di modernismo all'interno della Chiesa, anche l'operato dei suoi frati era contestato. «Ma credo che la sua onestà, la sua buona fede, il suo slancio, il suo disinteresse fosse fuori discussione anche agli occhi del Vaticano e di monsignor Maccari. Probabilmente nelle cose pratiche è un grosso pasticcione, come è giusto che sia un uomo che tiene lo sguardo fisso al Cielo invece che sulla terra... Fare il santo, in Italia è più difficile che dovunque altrove. Ce ne sono stati tanti, è vero, ma era un'altra Italia. In quella di oggi mancano tutte le premesse, perfino il paesaggio». Era il 1960 quando Montanelli scriveva così...

Un personaggio senza sfumature, Padre Pio. Amato e «detestato». Ora, giustamente, agli onori degli altari. Lui, il santo che ha già vinto la sua battaglia nel cuore dei fedeli. Un saggio di Sergio Luzzatto, sulla base di documenti del Sant'Uffizio, tanto vecchi quanto già scandagliati dal Vaticano, ha rilanciato antichi sospetti.

Che origine avevano, dunque, le stimmate del frate? Quali prove ed evidenze scientifiche abbiamo sulla natura di quelle ferite? Perché scomparvero prima della morte del futuro santo? Senza alcun intento agiografico, ma sulla base di documenti storici e testimonianze di prima mano, un libro inchiesta di Saverio Gaeta e Andrea Tornielli ricostruisce la storia di Padre Pio e smonta i sospetti. Il volume verrà distribuito in inserti dal Giornale, per 16 uscite a partire da domani.

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