di Tony Damascelli
Adesso si scopre che Francesco, il papa vescovo di Roma, ha mille parenti e mille amici nel mondo del football. Dovunque, dalla fine del mondo, come l'ha definita lui stesso, l'Argentina, dove la squadra del San Lorenzo, di cui è tifoso e socio, ha vinto la partita fuori casa contro il Colon, indossando la maglietta classica, blu e granata, ma con l'immagine di «papa Francisco» sul petto e ha annunciato la grande festa nel proprio stadio il giorno di Pasqua quando incontrerà i Newell's Boys. Da Madrid Alfredo Di Stefano, la «saeta rubia», il più grande calciatore argentino poi trasferitosi e divenuto spagnolo al Real Madrid, ha scritto un articolo per «Marca», sostenendo che di sicuro ha giocato in strada con il papa, in una di quelle sfide quotidiane tutti contro tutti. Le due famiglie erano vicine di casa. Facendo due conti, Alfredo Di Stefano è nato nel luglio del Ventisei, Pato I, come già lo chiamano i tifosi, è del dicembre del trentasei. Possibile che il grande Alfredo, già con i boys del River Plate, si divertisse a dribblare un bambino? Poi c'è la famiglia della madre del pontefice, Sivori, stesso cognome del «cabezon» testa grossa, l'artista della Juventus degli Agnelli anni '50, '60. Enrique Omar Sivori arrivò a giocare in nazionale come oriundo avendo origini liguri, come Regina Sivori, la madre di Francesco che ha ammesso di ricordare antiche parentele con il fuoriclasse bianconero.
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