Cronache

Paul Simon, altro che silenzio: litiga con la moglie e va in galera

La coppia in manette con l'accusa di disturbo della quiete pubblica. E pensare che il suo brano più famoso è "The sound of silence"...

Paul Simon, altro che silenzio: litiga con la moglie e va in galera

The Sound of Silence, il suono del silenzio che da sempre accompagna Paul Simon, s'è interrotto improvvisamente l'altra sera nella casa del cantautore, che è stato arrestato, per violenza domestica, insieme alla moglie Edie Brickell. Urla e strepiti, forse è volato anche qualche schiaffone, fatto sta che la polizia s'è presentata alla porta della loro casa a New Canaan, in Connecticut, alle 8 di sera e li ha portati entrambi in galera. Il telefonino di Simon è staccato è il suo agente non ha voluto rilasciare commenti. La decisione della Corte Superiore di Norwalk sul caso è attesa per lunedì; fino ad allora Simon e la Brickell resteranno dietro le sbarre? O pagheranno una lauta cauzione? Il caso fa ancora più «rumore» se si pensa all'immagine pubblica dei due protagonisti. Lui, Paul, il bardo introspettivo, carattere chiuso ma capace di inanellare melodie eleganti ed orecchiabili per colpire il cuore e la fantasia; lei, Edie, la cantante folk dal successo lampo e dal rigoroso impegno civile. Lui, che il physique du rôle non l'ha mai avuto, così piccolo, spennacchiato e ora, a 72 anni, anche bello rotondetto; lei, 48 anni, grande successo negli anni Ottanta (spopolò il singolo What I Am e l'album Shooting Rubberbands at the Star registrato sotto il nome di Edie Brickell & The New Bohemians) che ha inciso l'ultimo disco (country) pochi mesi fa con Steve Martin e ha scritto una canzone per una associazione no profit per l'adozione dei cani. Sulla carta sono la coppia perfetta, i vicini che tutti vorrebbero avere, anche se lui canta di «essere ancora fuori di testa dopo tutti questi anni». Chissà cosa dev'essere successo in quella villa per arrivare fino all'arresto. Le uniche parole che rimbalzano in rete e nelle agenzie di stampa sono «violento litigio». La coppia (che ha tre figli) è dunque scoppiata o è stata soltanto una litigata sopra le righe finita male per colpa di un poliziotto troppo zelante? Bisognerà attendere la decisione della Corte per saperlo.

Simon come artista e come uomo non ha mai sgarrato; in duo con l'angelico Art Garfunkel ha formato una delle coppie artistiche più ammirate da diverse generazioni trasversali. Ha scritto brani come Mrs. Robinson, The Boxer, America e Diamonds On the Soles of Her Shoes, sa raccontare storie che combinano sogno, realismo, sentimenti, filosofia. Le sue ballate sono diverse, lontane dalla contestazione (ma non per questo meno profonde) e dedicate ai problemi del ceto medio americano, che aveva scoperto il pop tramite i Beatles e cercava canzoni d'autore in cui identificarsi. Quanto verrà danneggiata ora la sua immagine? Nel caso Simon-Brickell la violenza è scoppiata come un fulmine a ciel sereno, ma in molte coppie celebri della musica e dell'arte in generale è stata una costante. Whitney Houston, icona del soul - morta due anni fa a 48 anni nella vasca da bagno per un cocktail di pillole, droga e alcool - ha preso botte a mitraglia dal marito, il cantante Bobby Brown, mentre Rihanna non è neppure riuscita a salire sul palco dei Grammy per i segni delle percosse subite dal rapper (e consorte) Chris Brown, senza pensare alle sevizie che la tigre Tina Turner subiva dal coniuge Ike.

Ci sono poi casi di personaggi al disopra di ogni sospetto come il «tranquillo» Woody Allen che, si dice, abbia approfittato sessualmente della figliastra e di Roman Polanski (costui a dir la verità spesso nell'occhio del ciclone per vicende penali, come l'omicidio della sua prima moglie Sharon tate da parte della «famiglia» di Charles Manson)che - nella villa di Jack Nicholson - pare aver approfittato di una minorenne.

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