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Pd e 5s si spaccano ancora, stavolta sull'Ilva

Il sindaco di Taranto del Pd caccia l'assessore 5s dopo la rottura sul decreto Urso

Pd e 5s si spaccano ancora, stavolta sull'Ilva

Si spacca l’alleanza tra il Pd e il M5S a Taranto, che era stata siglata da Conte in persona. Il leader dei 5 stelle scelse infatti di tenere qui il comizio conclusivo della campagna elettorale per le amministrative nel giugno scorso, città simbolo della lotta grillina contro Ilva. E ancora più importante perché città di Mario Turco, il vicepresidente 5 stelle già sottosegretario plenipotenziario di Conte a Palazzo Chigi.

L’alleanza portò alla vittoria del sindaco Pd Melucci, segnando la resa definitiva del Partito Democratico sulla linea dell'abbandono dalla produzione siderurgica nazionale. Dopo pochi mesi l’alleanza si è rotta, proprio su Ilva.

Mario Turco continua a tenere i 5 stelle a livello nazionale in contrasto al decreto Ilva presentato dal Ministro Urso, in questi giorni in discussione alla Camera. Il sindaco del Pd invece dopo il tavolo con il ministro ha detto “questa è una giornata storica” sottolineando che dopo i contrasti con tutti i precedenti governi, anche del Pd, finalmente Urso ha condiviso la linea del comune di Taranto e di Michele Emiliano (che sono per la chiusura dell’area a caldo).

I 5 stelle non si sono allineati a questa posizione, e allora il sindaco ha rotto l’alleanza. Lui infatti, caratterialmente, non accetta posizioni diverse dalla sua, ed è solito allontanare chi la pensa diversamente. E cosi ha fatto fuori in un giorno l’assessore 5 stelle e ha tolto la delega al consigliere comunale.

A far scoppiare la scintilla è stata una intervista in cui il coordinatore provinciale grillino Nevoli ha messo in dubbio l’accordo di programma che Melucci ha detto di voler firmare con Urso, ma su cui sono contrari anche tutti i sindacati, e anche molte associazioni della città. E infatti Melucci ha già detto di voler querelare Rocco Palombella, segretario Nazionale della Uilm, che al tavolo Ilva al Ministero ha detto a Melucci di giocare sulla pelle dei lavoratori. Ora che fa querela anche il coordinatore grillino?

La contrarietà dei 5 stelle, mette a nudo che il sindaco Pd è l'unico a volere accordo di programma, e questo lo isolerebbe. Al netto di appelli che, come solito fare, ora immaginiamo farà firmare da pseudoassociazioni a lui afferenti, o legate a fondi pubblici.

"Serve più dialogo diretto e meno interviste che smentiscono il nostro programma e la nostra storia politica” ha detto il sindaco Pd con fare non proprio democratico. Guai a mettere in dubbio il suo verbo. “Esprimere opinioni che contrastano con il lavoro duro e faticoso che stiamo compiendo sin dal 2017 verso l’accordo di programma per l' Ilva che, finalmente, il Governo ha deciso di voler adottare, crea disorientamento tra le forze di maggioranza” ma il giorno prima sullo stesso punto si è spaccato anche il consiglio provinciale, che Melucci dice di rappresentare, per quel che valgono oggi le province.

“L’intervista odierna di Francesco Nevoli mette a rischio la tenuta dell’intera maggioranza che, invece, in maniera compatta, sta lottando ogni giorno per difendere i diritti della nostra comunità” ma quindi tutti quelli che sono contrati a questo fantomatico e inutile accordo di programma non difendono i diritti della comunità?

Proprio accusando Palombella, il Sindaco giorni prima aveva detto “gente che da 40 anni fa il dirigente sindacale ma che ha smarrito lo spirito sindacale difronte alle istituzioni e che per continuare con l’utopia dell’esubero zero ipoteca il futuro dei bambini di Taranto".

Ma cosa c'entrano i bambini? Possibile che si continui a metterli in mezzo come uno spauracchio, accusando i lavoraotri di uccidere i propri figli, anche se non è vero?

"Per tutti questi motivi- ha scritto il Sindaco Pd- ho proceduto con un atto netto alla revoca dell’incarico all’attuale assessore alla Pubblica Istruzione Maria Luppino, espressione in giunta del M5s. Ma rimango in attesa di un segno che ci consenta di proseguire insieme e sono pronto a lavorare con animo sereno in questa direzione". Come a dire "se accettano l’accordo di programma, possono riavere il posto".

"Ho chiesto- ha annunciato il sindaco- al presidente della Regione Michele Emiliano di promuovere a brevissimo un incontro con il M5s per affrontare tutte le questioni che hanno determinato la mia decisione odierna".

Emiliano che per divieto della Corte Costituzionale non può partecipare a un partito finchè e pm, ora si mette a fare da mediatore tra due.

"Dobbiamo chiarire la linea politica comune su Ilva con tutti i livelli cittadini, regionali e nazionali" ha concluso il Sindaco di Taranto.

E allora interviene subito Misiani, ex responsabile economico della segreteria Letta: "Esprimo piena fiducia nei confronti del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e appoggio la posizione assunta dallo stesso in merito alla vicenda dello stabilimento siderurgico che, come in passato, richiama su di sè l'attenzione e continua a manifestare tutta la sua complessità. Da qui la consapevolezza della difficoltà di gestire la grande vertenza ex Ilva. Siamo al lavoro con il presidente della Regione, Michele Emiliano, per ricomporre la frattura registrata al Comune di Taranto nelle ultime ore con il Movimento Cinque Stelle, subito dopo le dichiarazioni rilasciate dal 5 stelle Francesco Nevoli in merito ai contenuti dell'accordo di programma. Siamo assolutamente fiduciosi del fatto che si riuscirà a trovare il punto di incontro, certi dell'importanza e del valore dell'alleanza, all'interno del fronte progressista, tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle. Alleanza generata dalla vicinanza tra le opinioni su questioni di assoluta centralità, e che ha portato ad un brillante risultato in molti Comuni, tra cui appunto Taranto, nelle ultime elezioni amministrative. l'obiettivo comune è quello di operare essenzialmente per il bene del territorio ionico e della comunità che lo abita".

E allora prepariamoci a vedere insieme al tavolo Conte e il prossimo segretario del Pd a parlare di Ilva, come non hanno saputo fare per tutto il resto. Siamo certi che si metteranno d'accordo per far finire tutti i ventimila lavoratori con il reddito di cittadinanza.

Il sindaco di Taranto l’ha detto proprio ieri: “Ammortizzatori sociali, accompagnamento alla pensione, reimpiego nelle attività di bonifica o in attività socialmente utili”.

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