Il Pd licenzia e non reintegra

Nel febbraio 2012 il Pd lo ha «democraticamente» licenziato con una telefonata e, nonostante vaghe rassicurazioni anche di esponenti romani, è rimasto senza lavoro. Lui, Carmine De Guido, funzionario di quarto livello a Taranto, già alle dipendenze dei Ds, per qualche mese ha continuato a lavorare senza vedere un euro. Quando però la situazione è diventata insostenibile, si è rivolto al giudice. Che gli ha dato ragione. Risultato: il 4 luglio il Pd è stato condannato a versare le mensilità dovute e a reintegrare il lavoratore. Ma a oggi De Guido è ancora senza occupazione visto che la decisione della magistratura è stata ignorata dal Pd.

E così la battaglia giudiziaria continua: il funzionario, difeso dagli avvocati Piero e Fabio Cardanobile, ha chiesto l'esecuzione del provvedimento e i suoi legali prospettano la possibilità di un ricorso alla Corte dei conti in quanto le somme di cui dispongono i partiti – sostengono - sono soldi pubblici. Il caso è tutt'altro che chiuso anche se il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi, assicura che sarà trovata una soluzione.

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