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Pdl, Fitto sfida Alfano: "Azzeriamo tutte le cariche"

L'ex ministro chiede un congresso per far ripartire il centrodestra da zero. Rotondi: "Percorso possibile"

Pdl, Fitto sfida Alfano: "Azzeriamo tutte le cariche"

"Azzeramento di tutti gli incarichi di partito" e "convocazione di un congresso straordinario". Raffaele Fitto, uno dei "lealisti" del Pdl, sfida così Angelino Alfano dalle colonne de Il Corriere della Sera. Non un modo di ottenere poltrone o uno "strapuntino personale", precisa, ma di "un grosso problema politico".

"Siamo in tanti e abbiamo deciso di chiamarci lealisti", spiega Fitto, "Siamo quelli che non si limitano solo ad inviare comunicati stampa quando viene commesso un gravissimo atto come in Giunta in Senato. Siamo quelli leali con Berlusconi e le sue politiche". Parlando di Angelino Alfano, poi, aggiunge: "In questo periodo io non condivido la sua azione politica, che rischia di costruire un centro politicamente subalterno alla sinistra. Noi sosterremo lealmente il governo e senza alcuna ostilità. Vigileremo però con molta attenzione per evitare che un governo di larghe intese si trasformi in un governo di sotto intese...".

"Termini analoghi al documento licenziato venerdì dai parlamentari e dai consiglieri regionali eletti in Campania", aggiunge Francesco Nitto Palma, anch'egli a favore di un centrodestra che riparti da zero. "Una strada di buon senso, con buona pace di chi pensa che tutto possa risolversi con qualche pentimento", dice, "Non credo sia difficile comprendere che, ferma restando la indiscussa e indiscutibile leadership del presidente Berlusconi, la direzione di un partito, a qualsiasi livello debba necessariamente ancorarsi ad una linea politica che, con un attento sguardo all’attualità, interpreti un progetto di società che valga nel tempo. E che detta linea politica, nella diversità delle varie sensibilità, debba nascere da un confronto sereno e aperto, con la partecipazione, diretta o indiretta, di tutti gli iscritti e non essere frutto solo di una nomenklatura che spesso, forse troppo spesso, non ha un vero contatto con i territori ed è tale solo grazie all’enorme consenso che gli italiani hanno in questi anni tributato al presidente Berlusconi. Se così non fosse vi sarebbe solo autoreferenzialità. Se così non fosse vi sarebbe solo l’arrogarsi del ruolo di interprete dei bisogni della gente senza essere stato il diretto terminale del voto".

Anche Gianfranco Rotondi approva l'idea di Fitto: "Indica con lucidità

un percorso possibile per l’unità del Pdl: l’azzeramento e il congresso non sono una ripicca ma una mediazione. E lealisti è una bella parola in un momento in cui è apparsa sbiadita l’unità intorno a Berlusconi"

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