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Forza Italia, Berlusconi: "Dolore per lo strappo di Alfano Non si può stare con chi mi vuole far fuori"

Berlusconi al Consiglio nazionale che sancisce la rinascita di Forza Italia: "Con Alfano non scavare un solco". Poi sulla Bce: "Deve cambiare missione"

Forza Italia, Berlusconi: "Dolore per lo strappo di Alfano Non si può stare con chi mi vuole far fuori"

Il giorno dopo lo "strappo" di Alfano e delle colombe i maggiorenti del Pdl si incontrano a Roma per il Consiglio nazionale che sancisce la rinascita di Forza Italia. Un Berlusconi addolorato per la scissione politica ma anche per la frizione personale. Si commuove quando racconta della rottura, ma è determinato nella volontà di unire i moderati per arginare la sinistra e il Movimento 5 Stelle. Ironizza sul nome della nuovo gruppo delle colombre, ma non affonda il coltello e lascia aperta la porta a una grande coalizione del centrodestra. Sotto diverse insegne ma comunque insieme, nel nome della libertà. Un discorso di un'ora e mezza in cui Berlusconi tocca tutti i temi cari al centrodestra: dall'Europa dei tecnocrati alla magistratura politicizzata, dalla pressione fiscale alla deriva giustizialista di un Pd che vuole portare alle primarie la testa del Cavaliere su un piatto d'argento. Un lungo racconto di vent'anni di battaglia politica al termine del quale l'ex premier appare affaticato, il medico personale Alberto Zangrillo lo raggiunge sul palco mentre un assistente gli porge un bicchiere d'acqua e poco dopo Berlusconi torna sul palco durante l'intervento di Renato Brunetta. Il presidente dei parlamentari fa votare il documento che sancise la rinascita di Forza Italia, approvato all'unanimità, e il Cavaliere - sulle note del celebre inno del 1994 - ricorda lo spirito con cui nacquero i club da cui iniziò l'avventura del centrodestra.

Berlusconi: "Compromessa l'unità dei moderati"

Il Cavaliere arriva al Centro congressi poco dopo le undici, preceduto dai big del partito. "Siamo qui per la dipartita del Pdl", ha detto alla platea, spiegando che il nome "potrà essere usato per la coalizione di centrodestra" "Dipende da noi la difesa della libertà", ha detto Berlusconi, bollando la scissione interna come una mossa che compromette "l'unità dei moderati" e spiegando che era impossibile "sedere allo stesso tavolo in Cdm con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito".

Addolorato per il comportamento di Alfano, il Cavaliere ha spiegato che sarà necessario che il Nuovo centrodestra faccia "parte della coalizione dei moderati". Il Cavaliere, mentre parla della rottura con l'ormai ex delfino, si commuove. "Cos’è successo? Ci sono state delle differenze non su programmi e valori, ma delle distanze tra singole persone, si è creata un'atmosfera grigia si sono ricorse le agenzie dell’uno e dell’altro schieramento, si è formata una situazione che non rendeva, a loro giudizio, di poter continuare pacificamente in un lavoro comune, ho passato del tempo per evitare questo. Eravamo arrivati ad accordo, ma hanno chiesto ieri sera la convocazione dell’ufficio di presidenza. Abbiamo opposto due ragionamenti, il primo che ci volevano 24 ore di anticipo per la presenza di tutti i componenti, per le modifiche da aggiungere non c’era bisogno di un passaggio all’ufficio di presidenza, ma farlo conoscere al Cn".

La platea rumoreggia: qualcuno applaude, altri attaccano il vicepremier (guarda il video). La scissione è una frizione politica ma anche personale e il Cavaliere non affonda il colpo su Alfano pur ironizzando: "Il nome Nuovo centrodestra è poco efficace, soprattutto vedendo chi lo propone. Questo gruppo ora sosterrà la sinistra ma poi dovrà tornare nella nostra coalizione. Perciò non bisogna fare dichiarazioni contro di loro perchè altrimenti si rischia di allargare il solco. Io avevo proposto di chiamarli Cugini d’Italia dice Berlusconi, ricordando la nascita di Fratelli d’Italia."

Ma l'unità del centrodestra è necessaria perché "con questa legge elettorale non si potrà governare in futuro senza le larghe intese, noi ci troveremo prossimamente nella situazione di ritornare ad un'alleanza con il Pd, ma con l’esperienza che abbiamo avuto non sarà possibile e il Pd non vorrà fare larghe intese con noi. Allora si tornerà a quel tentativo di Bersani di fare un’alleanza con il Movimento 5 stelle. Grillo non è disponibile ma deve fare i conti in Parlamento con i suoi. L’80% dei suoi è di estrema sinistra. L’unica soluzione è unire tutti i moderati, e farli votare tutti per Forza Italia". Non c'è spirito di vendetta nella parole del fondatore del Pdl, ma solo il desiderio di non disperdere un patrimonio politico, culturale e intellettuale che lui stesso ha edificato in vent'anni di vita politica.

Poi Berlusconi passa all'attacco della Ue e dei tecnocrati di Bruxelles. L'imbroglio dello spread, spiega il Cavaliere, è stato ordito perché Merkel e Sarkozy non gradivano la presenza dell'allora premier italiano. "Ci vuole che la BCE diventi una banca che sia prestatore di ultima istanza assumendo la garanzia dei debiti contratti dai Paesi che usano l’euro - racconta Berlusconi -. Deve costruire un muro di banconote contro ondate della crisi economica. Immettendo massa monetaria in circolo, immettendo i quantitativi necessari di moneta si ottiene l’1 o il 2% al massimo di inflazione. Percentuali che non costituiscono un rischio per l’economia, ma molte volte sono addirittura positive. È la stessa cosa che fanno gli Stati Uniti irrorando di dollari la loro economia".

Poi torna a bomba sul tema della giustizia. Una casta che gode privilegi medievali, attacca l'ex premier, e che con la corrente di Magistratura democratica ha evidenti scopi politici. In Italia "La magistratura è irresponsabile e fruisce di una assoluta impunità. Non dipende dal governo nè dagli elettori. Un pubblico ministero che non indovina una non viene votato dagli americani, per esempio. In Germania e in Francia la magistratura è sottoposta al controllo dell’esecutivo. Da noi i padri costituenti hanno ritenuto che non dovesse accadere. La magistratura è un ordine dello Stato, una casta di impiegati dello Stato che hanno vinto un concorso, è circondata da un’aureola di sacralità che è meritata quando i giudici sono imparziali, ma Magistratura democratica si è trasformata in un potere, anzi in un contropotere dello Stato, non c'è la possibilità che il governo possa approvare qualcosa si cui l’Anm è contraria".

Accanimento giudiziario che ha portato alla condanna nel processo Mediaset. Ma Berlusconi è ottimista: "Sono sicuro che questa sentenza sarà ribaltata attraverso un ricorso alla Corte di Giustizia Europea, per una revisione integrale e grazie a notizie nuove. Ci saranno presto delle importanti novità". Una persecuzione giudizaria che prosegue in parlamento: "In Senato c'è sempre stato il voto palese ma no! per la persona Silvio Berlusconi bisogna fare il voto palese. Perché il Pd ha fretta di votare la decadenza quando ci sarebbe anche una giustizia che deve dare una interdizione dai pubblici uffici? Non abbiamo capito, a meno che non vogliano portare la testa del leader del centrodestra su un piatto d’argento."

Dopo la votazione con la quale all'unanimità è stato approvato il documento che ufficializza la rinascita di Fi, Berlusconi torna sul palco sulle note dello storico inno: "Sono felice di questa unanimità e credo sia un buon viatico per questa avventura di libertà che ci siamo tutti insieme impegnati a combattere". In chiusura, tra gli apllausi della folla, rilegge il discorso del 1994. Quello della discesa in campo.

Ma la lunga giornata di Silvio Berlusconi continua con una telefonata di saluto alla convention romana dell'Esercito di Silvio.

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