Pensionati in piazza contro la legge stabilità
3 Dicembre 2013 - 18:17Cgil, Cisl e Uil si sono dati appuntamento in piazza del Pantheon a Roma per chiedere al governo di cambiare la legge di stabilità

“No alla legge di stabilità. Le pensioni non si toccano”. Sono in pochi a piazza del Pantheon a Roma ma lo gridano con forza, preoccupati per i loro redditi. Sono i pensionati di Cgil, Cisl e Uil che si sono dati appuntamento nella Capitale per chiedere al Governo di cambiare la legge di stabilità.
“La legge di stabilità - ha detto il segretario generale dello Spi Cgil, Carla Cantone, intervenendo al presidio organizzato insieme a Fnp Cisl e Uilp Uil in piazza del Pantheon - deve essere profondamente cambiata a partire dalla rivalutazione delle pensioni. Ci danno tutti ragione ma nessuno finora ha fatto niente”. Secondo la Cantone ci sono degli emendamenti che vanno nella direzione “auspicata”. “Noi chiediamo pertanto a tutti i parlamentari – ha continuato il segretario generale Spi Cgil - un atto di coraggio: sosteneteli. Noi non ci fermeremo fino a che non avremo risposte. Chi dice che con la nostra pensione rubiamo il futuro ai giovani si deve vergognare. A noi nessuno ci ha regalato niente e i contributi li abbiamo pagati uno dietro l’altro con il nostro lavoro. Chiediamo rispetto per una generazione che ha fatto grande questo Paese”.
“I pensionati dovrebbero starci tutti giorni in piazza – afferma un ex metalmeccanico in pensione – perché è uno scandalo che il Governo giochi sulla pelle dei pensionati”. “A me non ha regalato niente nessuno – aggiunge un’artigiana in pensione – io mi svegliavo ogni giorno alle 4 del mattino e ora questo trattamento. Noi italiani sappiamo tirare la cinghia ma è ora che comincino anche loro, quelli che le pensioni le hanno d’oro”.
“Io – aggiunge un altro artigiano presente al presidio – posso considerarmi tra i fortunati perché prendo 1400 euro di pensione ma se considera che pago 600 euro di affitto e mantengo mia moglie casalinga e due figli disoccupati faccia un po’ lei i conti.”