Perfino Marilyn era rifatta Ma il suo mito non crollerà

Un ritocco al mento. Un altro al naso. Marilyn Monroe come una qualunque delle nostre divette televisive e cinematografiche pompate dovunque e comunque. Ma dove? Ma perché?
E allora? Non erano certo il mento e il naso (...)

(...) a farci sognare e impazzire quando Marilyn ondeggiava sinuosa o cantava quasi ansimando, Happy birthday, a John Kennedy, o quando il vento della metropolitana le sollevava l'abito di colore avorio come le sue gambe forti e sensuali.
Anche la Venere di Milo è sbracciata, in tutti i sensi, eppure è bellissima. Anche la Venere di Botticelli presenta spalle strette e fianchi larghi ma non è forse il simbolo della beltà naturale così da finire sulle monete da dieci centesimi, ahilei?
Che nessuno tocchi ancora la Marilyn. Lo fece, a insaputa del mondo, un medico chirurgo, oggi defunto, Michael Gurdin. I condor oggi volano sul lastre radiografiche messe all'asta. Miserie umane.
Qualcuno ha scritto e detto che è crollato un mito. Marilyn non crolla, semmai giace ancora distesa su un letto, con due gocce di profumo sul suo corpo e resiste bellissima nel ricordo della sua feroce e precoce sensualità che tale è rimasta per il suo prematuro addio.

segue a pagina 24

Abbiati a pagina 24

di Tony Damascelli

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