"È pericoloso". Battista distrugge Saviano sui Kirk

Il giornalista a Quarta Repubblica: "Qualcuno un giorno potrebbe alzarsi e dire che la vita di Saviano non va rispettata"

"È pericoloso". Battista distrugge Saviano sui Kirk
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Non c’è solo Piergiorgio Odifreddi. Non ci sono solo gli odiatori da tastiera, quelli che hanno esultato per la morte di Charlie Kirk quasi se la fosse cercata. Nel novero di chi proprio non riesce a “rispettare” il giovane attivista MAGA assassinato durante un comizio, non poteva mancare Roberto Saviano. Il quale in un assurdo, incredibile video, ha provato a spiegare perché non “prova empatia” per quell’uomo, quel marito, quel padre colpito al collo da un proiettile. Un ragionamento assurdo, che Pierluigi Battista ha stroncato senza mezze misure.

Intervistato da Nicola Porro a Quarta Repubblica, Battista è andato giù duro: “Io spero che sia una gaffe quella di Saviano, altrimenti è una nefandezza senza fine decidere a priori quale vita possa essere rispettata e quale no”. E ancora: “È pericolosissimo, anche per Saviano. Perché chiunque potrebbe alzarsi domani e dire che la vita di Saviano non va rispettata”.

Battista ha ricordato che sulle idee di Kirk si sono dette tante idiozie. Tipo che avrebbe voluto la lapidazione degli omosessuali, cosa assolutamente falsa. “Forse si sono sbagliati e pensavano ad Hamas o a qualche mullah iraniano”, ha ironizzato il giornalista. Ma la verità è che per rispettare un po’ il ricordo, e il lavoro, di Kirk basterebbe leggere il titolo dei suoi incontri nei college Usa: dimostrami che ho torto. E questo, secondo Battista, “è una cosa bellissima” che “dovrebbe essere l’orientamento di tutto il dibattito pubblico”. “Lo scontro delle idee è l’essenza della democrazia liberale”, ha spiegato, perché aiuta a rafforzare le opinioni, a creare coscienza civica. La sua negazione invece lo si registra quando qualcuno decide “che ci sono delle idee indicibili" e che "chi le professa è un criminale", la cui vita quindi "non è meritevole di rispetto”. Come ha fatto Saviano.

E attenzione: quanto successo a Kirk non è detto che non possa capitare ad altri. Perché un certo modo di pensare, soprattutto a sinistra, ritiene che alcune tesi non possano essere esposte e - dunque - chi lo fa merita di essere silenziato. Magari non con un colpo di pistola, ma bloccandone i comizi, boicottando gli incontri, bloccando le università, impedendone l’accesso qui o lì.

“Se io dico delle cose non ProPal divento un criminale, sono considerato un complice del genocidio e quindi ad un complice del genocidio non viene permesso - ad esempio - di entrare negli Autogrill. E questa cosa è spaventosa perché è accettata come normale”.

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