Piantedosi "respinto", Casarini esulta: "Chiamale emozioni..."

Mentre in Libia il ministro egli Interni italiano Matteo Piantedosi è stato "respinto" dalle autorità, la sinistra esulta sui social

Piantedosi "respinto", Casarini esulta: "Chiamale emozioni..."
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Mentre in Libia il ministro egli Interni italiano Matteo Piantedosi viene "respinto" dalle autorità orientali guidate dal generale Khalifa Haftar, in Italia la sinistra esulta a più non posso. Il ministro faceva parte di una delegazione europea composta anche dagli omologhi di Grecia e Malta e dal commissario Ue per gli Affari interni e la migrazione Magnus Brunner. Insomma, una intera delegazione respinta che, allo stesso tempo, ha fatto esaltare Luca Casarini, capomissione e uno dei fondatori della ong Mediterranea.

Appresa la notizia di Piantedosi, il capo spirituale della sinistra pro-accoglienza si è scatenato sul suo profilo social ufficiale. "Chiamale se vuoi, emozioni... Piantedosi, con i suoi compari ministri degli interni di Grecia e Malta, era in tour in Libia per comprare altri servizi delle milizie affidandogli il solito compito: fermare in ogni modo nei loro lager o nelle loro fosse comuni, donne, uomini e bambini migranti che tenteranno di attraversare il mediterraneo questa estate. Ma Piantedosi, il respingitore, è stato respinto da Benghazi", ha esordito sui social.

Tra gli esponenti dell’opposizione non poteva mancare la reazione di Angelo Bonelli. "Tajani ha ragione: è proprio ‘sfigato’. Oggi rischiavano di arrestare anche il suo ministro dell’Interno, Piantedosi, che per qualche ora ha provato sulla propria pelle cosa significa sentirsi dire 'clandestino', termine con cui la destra definisce le persone migranti.

L’Italia continua a tessere rapporti politici ed economici con regimi che rappresentano la vera cabina di regia del traffico di esseri umani. Questa volta Piantedosi è stato vittima della legge del contrappasso", ha commentato il leader di Avs.

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