
Berlusconi blinda Letta, tiene bassi i toni sul governo, rilancia Forza Italia e come segno di cambiamento va a visitare la nuova sede di piazza San Lorenzo in Lucina, dà benzina ai referendum dei radicali sulla giustizia, lamenta l'aggressione di una parte della magistratura e si commuove nel vedere il Pdl unito a testuggine in sua difesa. E c'è pure lo spazio per qualche risata quando l'ex ministro Gianfranco Rotondi inanella una serie di battute sui democristiani e ricorda che, nella storia, soltanto ex premier di sinistra non sono mai stati indagati dai pm.
È un ufficio di presidenza di conferma della linea della responsabilità, quello che va in scena alle 16. Il Cavaliere ripercorre le sue vicende giudiziarie e ringrazia tutti coloro che si sono espressi sulla questione relativa allo sprint della Corte di Cassazione: «Sono profondamente commosso dalla compattezza dei gruppi del Pdl. Non c'è alcuna divisione tra falchi e colombe. Al contrario, dalle riunioni dei gruppi di Camera e Senato è emerso che siamo tutti uniti. E Questo rafforza la mia voglia di combattere per il bene del Paese». Alfano ha appena ricordato che «quando colpiscono te è come se colpissero tutti noi». Il Cavaliere apprezza e ragiona a voce alta: «C'è chi non vuole il governo di pacificazione». Dalla riunione qualcuno dei presenti manda sms alle agenzie di stampa. Ne esce il seguente take: «L'accelerazione dei processi negli ultimi due mesi non può non essere legata al fatto che una parte della maggioranza non vuole un governo di pacificazione». Un colpo al governo, quindi. Tocca quindi smentire ufficialmente: «Mai dette né pensate quelle parole».
Anche perché il Cavaliere frena i suoi: «La situazione attuale è tale che porta al sostegno al governo. Quindi, se avessimo dichiarazioni negative sul governo, ce le dobbiamo tenere per noi». L'esecutivo deve andare avanti, anche se «Dobbiamo andare fino in fondo sul fronte dell'Imu e dell'Iva, temi per noi fondamentali. Non faremo sconti».
Tenere separate le vicende del governo con quelle giudiziarie. Certo, «una parte della magistratura è come una associazione segreta di cui non si conoscono gli aderenti», dice. E per questo lancia la «mobilitazione del partito a livello territoriale sui temi della giustizia, per spiegare ai cittadini cosa sta succedendo. Dobbiamo mettere su dei gazebo in tutto il paese per invitare la gente a firmare i referendum dei radicali sulla giustizia». Quesiti che riguardano la responsabilità civile dei magistrati, i magistrati fuori ruolo, la custodia cautelare e la separazione delle carriere. Più tardi, in merito alla sentenza di terzo grado sul procedimento Mediaset, a riunione terminata, dirà: «Io spero fino all'ultimo. La Cassazione non mi condannerà perché sono innocente. E i giudici di terzo grado leggeranno le carte».
Il Cavaliere, davanti ai suoi, rilancia pure Forza Italia che «emoziona di più del Popolo della libertà. Ci rifaremo all'appello del '94, a persone che non si erano mai occupate di politica perché sentissero il dovere di occuparsene». Quando? «L'annuncio sarà a settembre e poi la direzione nazionale del partito ratificherà la decisione».
di Francesco Cramer
Roma