RomaPensava di aver abbandonato la ribalta lunedì sera al residence Ripetta. E invece si è trovata il solito capannello di cronisti ad attenderla anche ieri mattina all'uscita di casa. Stupita più che infastidita ha sibilato: «Ho dormito molto bene». Per poi aggiungere: «Non capisco perché veniate anche sotto casa. Sto cercando di condurre una vita normale». Ormai gli impegni che l'attendono in Regione sono di carattere ordinario. E una consolidata routine sono anche gli incontri con l'assessore al Bilancio Stefano Cetica e il leader della Destra Francesco Storace. Quest'ultimo non ha digerito, però, il tatticismo di Pier Ferdinando Casini. L'ex segretario dell'Ugl, però, si affretta a bagnare le polveri giurando fedele amicizia all'Udc. «Assolutamente non ce l'ho con loro - spiega ai microfoni di SkyTg24 - Ci siamo sentiti di nuovo e presto ci vedremo per decidere cosa fare in futuro». Una spiegazione che ha dato il destro a più di uno di immaginare il governatore dimissionario come primo «acquisto» della nuova formazione politica di Pier Ferdinando Casini. Se la stessa Polverini giura di non sapere già cosa farà in futuro, una cosa viene data per assodata dalla diretta interessata. «Di sicuro so solo che non mi candiderò di nuovo alla guida della Pisana». Anche nel colloquio avuto ieri a Palazzo Grazioli non si è parlato delle prossime elezioni. «Berlusconi non mi ha detto niente in tal senso» rivela la Polverini che assicura di aver ricevuto dal Cavaliere il massimo sostegno prima del fatidico annuncio delle dimissioni. «Mi ha sostenuto - racconta l'ex sindacalista - e mi ha detto di decidere ciò che ritenevo più giusto per me e per l'onorabilità dell'istituzione che rappresento». Prima di raggiungere Palazzo Grazioli ha parlato davanti ai microfoni di alcune testate tv per togliersi quei sassolini che l'altra sera al residence Ripetta, complice la fretta e l'emozione, non era riuscita a liberare dalla scarpa. «Metterò a disposizione dei mezzi d'informazione tutto quello che so - spiega - parlerò di usi e costumi di chi è passato per questi uffici e che fino a ieri pensava di potermi fare la morale. Non accetto lezioni da chi sul piano etico e morale non me le può dare». La Polverini ha parlato delle carte di credito a disposizione di Piero Marrazzo e del suo caposegreteria. «Comportamenti immorali ai danni di questa Regione ci sono sempre stati - aggiunge la Polverini - non comportamenti con risvolti per forza giudiziari, ma morali ed etici sì. Ostriche e champagne venivano gustati prima del mio arrivo. Quando sono arrivata qui ho ripristinato la consuetudine di mangiare in mensa». «La giunta esce pulita - spiega la Polverini - non ha commesso alcuna colpa, tantomeno reati di cui si sta occupando ora la magistratura». Rispetto ai fondi ai gruppi politici del consiglio regionale la Polverini precisa: «Noi deliberavamo 35 milioni di euro per le spese di funzionamento del consiglio, che poi nella sua discrezionalità e autonomia, li assegnava a ciò che riteneva più giusto e nel caso specifico al funzionamento dei gruppi. Ma è storia che io avessi chiesto più volte al presidente del consiglio regionale di fare anche lì una spending review perché, al di là di come venivano utilizzati, quei fondi erano troppi». Spente le luci della ribalta, la Polverini, come lei stessa si augura, potrà tornare alla prediletta preparazione di dolci e torte.
Tranquilla soprattutto del fatto che l'ultima parola su questa storiaccia sia uscita dalla sua bocca: «Questa gente la mando a casa io. Ora facciamo pulizia!». Come recitano i manifesti di cui già ieri era tappezzata Roma.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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