Pompei, è polemica sulle chiusure del sito archeologico

I musei di Londra e Parigi hanno realizzato un boom di ingressi per la mostra su Pompei, ma i veri scavi sono sempre chiusi. E scoppiano le critiche dei turisti

Pompei, è polemica sulle chiusure del sito archeologico

Pompei, il più importante sito archeologico del mondo sta lentamente morendo. È fissata per martedì l'ennesima assemblea sindacale dei lavoratori. Martedì scorso però è finita la pazienza dei turisti in fila alle biglietterie degli scavi, inutilmente in attesa. Perchè? Impossibile entrare, gli scavi erano chiusi per un'assemblea sindacale. E non è la prima volta. Infatti, spesso e volentieri, i sindacati indicono assemblee di protesta e le rovine che tutto il mondo ci invidia chiudono i cancelli ai turisti e, poco importa se arrivati da Oltreoceano o da chissà dove. "Fare questo durante le feste di Pasqua è una follia. È evidente: è un sistema che è andato in tilt. Questi eccessi sono solamente distruttivi. Meglio: autodistruttivi" la lamentela di Stefano Caldoro, Pdl, governatore della Campania. "Ma è possibile? La mostra del British Museum a Londra e quella almuseo Maillol di Parigi hanno realizzato file interminabili che girano i palazzi per vederne e ammirarne i reperti. E queste mostre altro non si fondano che alcuni pezzi di Pompei antica presi dal museo di Napoli e altri in giacenza nel sito archeologico. E pensare che il biglietto costa quanto quello per visitare tutti gli scavi del sito archeologico. Ripeto: ma è possibile?".

E, ironia a parte, quando si parla di Pompei la sensazione è davvero quella di muoversi in un terreno scmodo, prossimo a crollare. Come già detto, i sindacati Cisl e Uil martedì scorso hanno protestato per lamentare la mancanza di personale (i custodi), ma la verità è che a Pompei non ci sono le persone addette alla manutenzione di queste rovine dal valore inestimabile."Le difficoltà di gestione a Pompei sono immense, calcolando che in media ci sono almeno due milioni e mezzo di visitatori l'anno", afferma il presidente della Regione Campania, cercando di illustrare la grande occasione che il sito di Pompei si trova adesso davanti, quella del progetto Grande Pompei, ovvero 105 milioni di fondi per i restauri che arrivano direttamente dall'Unione Europea.

Il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca si sta interessando realmente al progetto e ai fondi previsti e martedì scorso aveva proprio deciso di visitare personalmente il sito, insieme alla famiglia.

Questa la sua testimonianza "Io però sono arrivato di pomeriggio, nessuno sciopero e ho trovato Pompei decisamente migliorata dall'ultima volta che ci ero stato come privato cittadino" Ma in precedenza, in mattinata - come molte (troppe) altre volte - i disagi sono stati reali, impossibilitando i turisti per l'ennesima volta a godere degli scavi.

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