Roma Un vertice atteso, attesissimo, ma non decisivo. Anzi. A palazzo Grazioli va in scena un summit fiume di più di tre ore tra Berlusconi e i colonnelli. Oltre al Cavaliere ci sono il segretario Alfano, Ghedini, i capigruppo Cicchitto e Gasparri, i coordinatori La Russa, Bondi e Verdini e il vicepresidente dei senatori, Quagliariello. Toccata e fuga anche dell’ex governatore del Lazio, Polverini. Sul tavolo tanti nodi, molti dei quali non vengono sciolti.
Un tema in particolare sta a cuore al Cavaliere:la norma sull’incandidabilità. La palla è in mano al governo che oggi affronterà il caso. Chiaramente una spada di Damocle sulla testa di Berlusconi, qualora la Cassazione confermasse la condanna al processo sui diritti tv. Gli esperti di giustizia del Pdl già accusano: «Perché della delega sul collocamento fuori ruolo dei magistrati, invece, non se ne sa più nulla?». Il Cavaliere è di pessimo umore. Ma si affrontano anche altri temi. I capigruppo, calendari parlamentari alla mano, gli illustrano le principali misure da votare. Si cerca di capire su cosa far pressing sul governo ma è evidente che - sempre sotterranee - le linee sono due: quella moderata dei colonnelli e quella più radicale dell’ex premier. A dimostrazione che le nubi non si sono diradate, la decisione di rivedersi oggi, per un nuovo faccia a faccia tra i big di partito. Al termine del vertice, silenzio assoluto dei partecipanti: «Parla solo Alfano», dicono. E ci vuole qualche ora per stilare una nota che dà un solo messaggio: «Unità ». Ma le ruggini rimangono. Il comunicato è secco e breve: «Il vertice di oggi - si legge - ha avviato una discussione proficua, in un clima costruttivo, su come rilanciare unitariamente il Pdl in prossimità delle impegnative scadenze elettorali».
E ancora: «Il progetto di rilancio- che coinvolge il partito nella sua interezza- mira a rafforzare un centrodestra moderno e competitivo, alternativo alla sinistra, per tornare alla guida del Paese». Nessuno spacchettamento, quindi, anche se non si nascondono le diverse sensibilità: «Unità e rilancio nella convinzione che le diversità, opportunamente convogliate, costituiscono un arricchimento. Questo è l’obiettivo ambizioso che il Pdl si pone per rappresentare una forza politica in grado di confrontarsi al suo interno ed essere lineare e incisiva in tutte le sue azioni all’esterno ». Quindi il passaggio sulla legge elettorale, uno degli snodi decisivi: «È stata scelta una linea costruttiva per la riforma della legge elettorale che va fattaadottando meccanismi equilibrati. Domani, alle 13.30 si continuerà a lavorare - conclude la nota- per definire ogni dettaglio ». Sul Porcellum è la solita partita a scacchi. Berlusconi e Bersani, in fondo, lascerebbero volentieri la legge così com’è. Ma nessuno dei due vuol prendersi la responsabilità di non aver voluto la riforma.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.