Primo giorno da ex senatore: il Quirinale rassicura Berlusconi

Giornata di relax per il Cavaliere, tranne una breve visita di routine al San Raffaele. La linea ai suoi: l'obiettivo sono le Europee. Il Colle smentisce provvedimenti di arresto

Primo giorno da ex senatore: il Quirinale rassicura Berlusconi

Nessun mandato d'arresto. Nessuna richiesta di essere ascoltato da una delle tante procure italiane. Nessuna perquisizione in casa, con le forze dell'ordine a bussare ai cancelli di Arcore a notte fonda. Nel primo giorno da cittadino semplice non si avverano gli incubi che in queste settimane hanno tolto il sonno a Silvio Berlusconi. Il che ovviamente non significa che il pericolo sia fugato, tanto che il Cavaliere continua a pensare che di qui al prossimo mese si troverà davanti a qualche spiacevole sorprese. Non a caso il tema è uno dei passaggi più delicati del faccia a faccia che si tiene al Quirinale tra i capigruppo di Forza Italia Renato Brunetta e Paolo Romani (accompagnati dai rispettivi vice e da una folta delegazione del partito) da una parte e Giorgio Napolitano dall'altra. Con il capo dello Stato che avrebbe dato rassicurazioni: da una «sommaria verifica» l'ipotesi di un mandato di arresto sarebbe da escludere.
Il day after della decadenza, dunque, passa senza troppi scossoni. E solo fra qualche settimana si capirà se e fino a che punto sono fondati i timori dell'ex premier e dei suoi legali. Quel che è certo è che al momento Berlusconi è deciso ad iniziare quella che in privato definisce una «nuova vita». Anche se il primo giorno da cittadino semplice preferisce dedicarlo al relax in compagnia della famiglia in quel di Arcore. E, salvo una visita al San Raffaele di qualche ora per alcuni controlli di routine, l'ex premier si concentra soprattutto sul riposo. In pochi hanno occasione di sentirlo. E chi riesce a parlarci al telefono si trova davanti un Cavaliere per nulla arrendevole e deciso a restare in prima linea. Un Berlusconi pimpante e pronto alla campagna elettorale per le elezioni Europee di maggio (ieri è nuovamente tornata a girare l'improbabile voce di una possibile candidatura dell'ex premier in un altro Paese dell'Ue così da «aggirare» la Severino). Ai suoi interlocutori, infatti, Berlusconi parla di Forza Italia e annuncia «cento giorni di iniziative sul territorio». Li invita a lavorare sui militanti in vista dell'appuntamento dell'8 dicembre a Milano, quando saranno presenti i club Forza Silvio. E promette che la campagna elettorale la farà in prima linea: di certo quella per le Europee, magari – se alla fine salterà il banco – anche quella per le elezioni politiche nazionali. «Si vedrà», dice. Anche se è ben consapevole che difficilmente l'esecutivo di Enrico Letta andrà a sbattere nei prossimi mesi. «Non siamo riusciti a rinviare il voto sulla mia decadenza – è il senso dei suoi ragionamenti – e figuriamoci se siamo in grado di far cadere il governo». Insomma, o ci pensa Matteo Renzi a picconarlo da sinistra oppure difficilmente si aprirà la crisi.
Berlusconi, insomma, pare deciso a «staccare» qualche giorno.

La prossima settimana, infatti, potrebbe passarla interamente ad Arcore, magari facendosi «vedere» con qualche intervento telefonico in televisione. Si vedrà, perché la situazione è ancora molto fluida. Si vedrà anche in funzione di quel che accadrà nelle prossime settimane. Perché, seppure al Colle escludono sorprese dalle Procure, il timore c'è e resta tutto.

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