Qatargate

"Faceva girare i soldi". Arrestata la commercialista di Panzeri

La commercialista della famiglia Panzeri è stata fermata dalla Guardia di Finanza milanese su esecuzione di un mandato di arresto europeo. Il giudice della Corte d'appello di Milano ha convalidato l'arresto e disposto i domiciliari

L'ex europarlamentare Antonio Panzeri
L'ex europarlamentare Antonio Panzeri

“L’anello di congiunzione” tra Panzeri e Giorgi. L’anello del presunto sistema di corruzione messo in atto da Qatar e Marocco nei confronti di alcuni parlamentari europei sarebbe Monica Rossana Bellini. A sollevare i dubbi sulla posizione della commercialista della famiglia Panzeri era stato nei giorni scorsi il giornalista de Il Giornale, Luca Fazzo, durante la trasmissione “Fuori dal Coro”. Una ricostruzione che, alla luce degli ultimi sviluppi, sembra divenatre realtà: Monica Rossana Bellini è stata arrestata ieri a Milano. Il giudice della Corte d'appello di Milano, Roberto Arnaldi, ha convalidato l'arresto e disposto i domiciliari per la commercialista della famiglia Panzeri.

L'arresto della commercialista di Panzeri

La commercialista della famiglia Panzeri, da quanto si apprende dall’Ansa, è stata arrestata dal nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e dall’aliquota di polizia giudiziaria della Gdf. L’arresto è avvenuto ieri su esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dai magistrati belgi coinvolti nell’inchiesta Qatargate. Prima, l’ex europarlamentare Pd Antonio Panzeri, decidendo di collaborare con la giustizia belga, ha patteggiato un anno di reclusione per lo scandalo Qatargate. Ieri, a finire in manette è la commercialista dello stesso Panzeri, Monica Rossana Bellini. Un successo dopo l’altro da parte degli inquirenti belgi che segnano un punto di svolta nell’inchiesta già definita come la “Tangentopoli europea”.

Le accuse degli inquirenti

Bellini è accusata di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. La donna era già stata perquisita nelle scorse settimane dalle Fiamme Gialle coordinate dall’aggiunto Fabio De Pasquale, su richiesta sempre della magistratura di Bruxelles. Le contestazioni nei confronti della commercialsta riguardano, in particolare, alcuni movimenti finanziari attraverso le strutture societarie a lei riconducibili. Al centro di questo filone d'indagine ci sarebbe la Equality Consultancy srl: una società fondata nel dicembre 2018 che aveva come soci di maggioranza il padre e il fratello di Francesco Giorgi. La donna, 55 anni e consulenta della famiglia di Antonio Panzeri, deteneva una quota di minoranza. Secondo la magistratura belga, Bellini si sarebbe occupata della "consulenza gestionale e finanziaria" di Panzeri ma, allo stesso tempo, questo è il sospetto degli inqurenti, avrebbe messo in atto"operazioni di riciclaggio" attraverso alcune società. Alla base delle accuse, mosse dal giudice istruttore Michel Claise, ci sarebbero, da quanto appreso dall'Ansa, le dichiarazioni rese da Francesco Giorgi agli inquirenti di Bruxelles dopo il suo arresto.

La commercialista, difesa dagli avvocati Liliana Crescimanna e Franca De Candia, ora si trova nel carcere di San Vittore. Nel mandato d’arresto europeo, secondo quanto riferito dall’Ansa, non vengono indicati elementi specifici se non reati contestati dai magistrati belgi. Una volta arrivato il mae agli investigatori della Gdf, è stato eseguito l’arresto.

Oltre ad essere la commercialista della famiglia dell’ex eurodeputato bergamasco Antonio Panzeri sono molti i ruoli svolti da Bellini. Risultano incarichi in società partecipate anche del Comune di Milano. Titolare dello studio commercialista di via Martiri di Belfiore 7 a Opera, Monica Bellini ha moltissimi incarichi come revisore dei conti in società a partecipazione pubblica e in diversi comuni dell’hinterland. Risultano, tra le altre società, Milanosport, Atm e Sogemi.

La decisione della Corte d'appello di Milano

Nel pomeriggio è arrivata la decisone della Corte d'appello di Milano sulla convalida dell'arresto: la commercialista Monica Rossana Bellini lascia il carcere di San Vittore e passa ai domiciliari. Lo ha deciso Roberto Arnaldi, giudice della V sezione penale della Corte d'appello, che ha convalidato il provvedimento eseguito ieri dalla aliquota di polizia giudiziaria della Gdf di Milano.

A fine mese è prevista l'udienza per decidere sulla consegna in Belgio.

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