L’accordo salva-spread siglato a Bruxelles incassa un plauso a intensità variabile da parte del Pdl.
Buona parte dello stato maggiore- quello da sempre meno critico verso il presidente del Consiglio - si complimenta con Mario Monti per l’affondo diplomatico messo a segno da Italia, Spagna e Francia. E sottolinea come sulla bilancia dei meriti vada posto il sostegno politico offerto dalla principale delegazione parlamentare: quella di Via dell’Umiltà.
Non manca, però, qualche voce fuori dal coro. Quella di Maurizio Gasparri, ad esempio, che si attesta sulla linea della prudenza invitando Monti a riferire in Senato. Ma soprattutto quella di Renato Brunetta che parla di possibile «polpetta avvelenata». Un affondo che fa scattare un comunicato di risposta da parte dello stesso Monti che smentisce la tesi dell’economista del Pdl.
Il primo a dare a Mario quel che è di Mario è Angelino Alfano. «Noi tifiamo Italia e festeggiamo i risultati che si ottengono per il bene dell’Italia. Berlusconi aveva chiesto al premier di far valere la voce dell’Italia e di non essere timido. Non è stato timido, anzi, ha posto un veto nei confronti di misure sbagliate e ha ottenuto risultati. È l’inizio, ma ci lascia sperare». Il segretario, parlando alla affollata convention napoletana del Pdl a Napoli, si toglie anche un sassolino dalla scarpa sulla bufala dello spread «ad personam». «Sono passati sette mesi ed è stato necessario l’intervento di tutta l’Europa per affermare che ci possono essere Paesi virtuosi dove però lo spread continua a salire. Se avessimo chiesto noi un intervento la sinistra ci avrebbe detto che servivano le dimissioni di Berlusconi. Ma dopo sette mesi nessuno ha chiesto scusa a noi e a Berlusconi ». Non si rifugia in formule di circostanza neppure Mariastella Gelmini. «Complimenti al presidente Monti. Deciso e determinato come Berlusconi gli aveva consigliato.Il vertice è un successo per l’Italia ». Applaude anche Franco Frattini. «L’Italia vince anche a Bruxelles, portando a casa lo scudo contro la dittatura degli spread e l’attribuzione alla Bce del potere di vigilanza centralizzata dei sistemi bancari nazionali ».
Se Frattini esulta, Fabrizio Cicchitto sceglie la prudenza. «Dobbiamo conoscere tutti gli elementi. Vedremo quale inversione di tendenza produrrà sullo spread». Una posizione simile a quella di Gasparri: «I mercati ci hanno abituato a girare in negativo ciò che sembrava positivo». Chi, invece, invita a leggere con diffidenza anche le virgole dell’accordo è Renato Brunetta. «I Paesi che faranno ricorso a questi aiuti saranno sottoposti a un commissariamento. La proposta Monti è stata declassata a tachipirina avvelenata». Quel che è certo è che nel Pdl il vertice viene letto in filigrana attraverso il desiderio più o meno intenso di tornare alle urne. I dirigenti che scommettono sul voto a ottobre evitano di esporsi. Così come resta viva tra diversi ex ministri azzurri una certa irritazione per la cena andata in scena a casa di Maurizio Lupi. Una riunione vissuta come l’atto di nascita di una sorta di direttorio ristretto composto da alcuni ex Forza Italia e alcuni ex An. Circostanza negata in maniera perentoria dal vicepresidente della Camera. Senza però che questa smentita abbia fatto breccia nei timori dei dirigenti esclusi dal convivio.
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