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LA RABBIA DEGLI AMMINISTRATORI LOCALI «Qui è la capitale del nero, tutto in mano ai racket»

La tragedia di ieri è figlia dell'illegalità, in una città dove i lavoratori stranieri sono sfruttati da connazionali senza scrupoli. Lo sostengono gli amministratori locali che da anni chiedono aiuto allo Stato. «Le imprese che qui lavorano spesso sono soggette al racket della criminalità cinese - dice il governatore della Toscana Enrico Rossi -. Questa è l'area di lavoro nero più estesa del centro-nord». Il sindaco annuncia il lutto cittadino. «Ma bisogna fare di più - scrive Roberto Cenni su fb - per primi, 4 anni fa abbiamo alzato il velo su questa vergogna. Sono in contatto con il ministro dell'Interno perché Prato ha necessità di una soluzione che estingua il sistema organizzato di illegalità nel distretto parallelo, che vede nella promiscuità tra lavoro e residenza con abusi edilizi una pericolosissima costante». L'assessore alla sicurezza del Comune Aldo Milone parla di tragedia annunciata. «Non mi sorprende - commenta -. Più volte abbiamo detto quello che poteva succedere in questi capannoni alla presenza di dormitori, con impianti elettrici scadenti. Poi i lavoratori cinesi fumano in continuazione.

Negli ultimi controlli fatti abbiamo trovato tantissime cicche per terra, vicino a materiali altamente infiammabili».

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