Raduno ad Alba per il G8 dell'enologia

Quanto conta il marchio nel mondo del vino? E quanto incide questa risorsa nell'internazionalizzazione delle etichette? È il tema del Boroli Wine Forum, che si tiene oggi alla Locanda del Pilone ad Alba, non a caso la capitale di uno dei distretti enologici più importanti d'Italia, quello delle Langhe. Un territorio che fa brand da solo forse molto di più delle singole aziende.
Il vino del resto è uno dei comparti più significativi di un settore, quello agroalimentare, che fattura oltre 30 miliardi di euro l'anno e che costituisce uno degli aspetti più seducenti del made in Italy, uno dei marchi più conosciuti al mondo, capace di costituire di per sé un moltiplicatore di valore aggiunto a ogni prodotto che se ne avvale.
L'incontro intende occuparsi in particolare delle potenzialità del marchio nello sviluppo della competitività delle imprese vitivinicole, che esportano nel mondo il valore dei territori italiani, e vale anche come una vetrina di altro livello per favorire lo sviluppo di una rete tra player internazionali. L'argomento orienterà il dibattito tra imprese, stampa e addetti ai lavori, focalizzando l'attenzione sull'importanza che il brand svolge nei confronti del territorio. I grandi produttori invitati, tutti con un legame fortissimo con il territorio e un'identità marcata, spiegheranno le loro esperienze in materia di governance della marca.


Il Forum sarà moderato per il secondo anno da Bruno Vespa, di cui è nota la passione enologica, e vedrà la partecipazione tra gli altri di Pierre Godé, vicepresidente di Lvmh International Moët Hennessy-Louis Vuitton, Pierre Lurton per Château d'Yquem e Château Cheval Blanc, Giovanni Geddes da Filicaja per Masseto, Carlo Paoli per la Tenuta San Guido, l'azienda del Sassicaia, Roberto Conterno di Giacomo Conterno e Luca Currado di Vietti.

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