Regionali, nelle Marche l'ennesima sconfitta targata Elly Schlein

A perdere non è stato solo Matteo Ricci, ma anche la segretaria del Pd e il suo progetto di campo largo o larghissimo

Regionali, nelle Marche l'ennesima sconfitta targata Elly Schlein
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Matteo Ricci ha perso. Ora, lo ha ammesso anche lui con un discorso molto "british" in cui ha rivelato di aver già chiamato Francesco Acquaroli per congratularsi per la sua vittoria. Quello che doveva essere un testa a testa si è trasformato in un tonfo per la coalizione di centrosinistra che, fatta eccezione per Azione di Carlo Calenda, si presentava unita comprendendo al suo interno Pd, M5S, Avs e Italia Viva. A perdere, dunque, non è stato solo Matteo Ricci, ma anche Elly Schlein e il suo progetto di campo largo che ottiene la decima sconfitta in 13 tornate elettorali in cui i "giallorossi" si sono presentati uniti. Progetto che è risultato vincente solo in Umbria con la vittoria dell'ex sindaco di Assisi, Stefania Proietti, una candidata indipendente che rappresentava tutta la coalizione e non un'iscritta del Pd. Il centrosinistra si era presentato unito anche in Abruzzo con candidato civico, ma in quel caso aveva perso. Ecco, dunque, che se si vanno a vedere le singole vittorie a livello regionale o amministrativo, il Pd targato Elly Schlein non tocca palla.

La Sardegna e l'Umbria sono le uniche due Regioni dove il centrosinistra non solo ha vinto, ma battendo il centrodestra ha riconquistato un territorio che governava fino a cinque anni prima. Se l'Umbria, Regione 'rossa' fino alla vittoria di Donatella Tesei nel 2019, come già anticipato, è tornata a sinistra grazie a una candidata civica, la Sardegna è stata espugnata con Alessandra Todde, ex viceministro allo Sviluppo Economico e soprattutto vicepresidente del Movimento Cinque Stelle. Ed è contiano anche Pasquale Tridico, ex presidente dell'Inps, designato come candidato del centrosinistra in Calabria che, salvo sorprese, perderà le elezioni la prossima settimana contro il forzista Roberto Occhiuto, governatore uscente. Anche in Campania il campo largo si affida a un pentastellato, l'ex presidente della Camera Roberto Fico che, al contrario di Tridico, appare destinato a vincere o comunque parte in una situazione di vantaggio.

Nelle altre Regioni che andranno al voto i candidati sono sì targati Pd, ma ben lontani della linea della segretaria del Pd. Solo Ricci è un ex renziano convertito sulla via della Schlein. E, infatti, ha perso. In Toscana e in Puglia Eugenio Giani e Antonio De Caro partono con i favori dei pronostici, ma hanno un'anima pienamente riformista e persino l'ex sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, candidato in Veneto con la missione di perdere nella maniera più onorevole possibile, alle ultime primarie aveva sostenuto Stefano Bonaccini. Ovunque, dunque, sia che si perda sia che si vinca, Schlein non è ancora riuscita a piazzare un suo uomo o una sua donna.

La situazione non cambia se si pensa alle ultime tornate amministrative. Basti pensare ai tre capoluoghi di Regione riconquistati: Cagliari, Perugia e Genova.

Nel primo caso, in Sardegna, ha rivinto l'ex sindaco Massimo Zedda, espressione della sinistra progressista di stampo vendoliano, mentre Perugia è stata espugnata dall'imprenditrice Vittoria Ferdinandi, una figura prettamente civica. Genova, infine, è tornata nelle mani del centrosinistra grazie a Silvia Salis, una donna che alla Leopolda è praticamente di casa e che i commentatori la indicano già come la futura anti-Schlein.

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