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Assemblea nazionale Pd, bordata di Renzi a Letta

Renzi al premier: "Non dare ad altri la colpa dello sforamento del tetto del 3% del rapporto deficit/pil". E ricorda ai presenti in sala: "I lavoratori non votano più o per noi"

Assemblea nazionale Pd, bordata di Renzi a Letta

La data è stata decisa: le primarie per la scelta del nuovo segretario del Pd si terranno l'8 dicembre. Qualcuno le ha già ribattezzate "primarie dell'Immacolata", visto il giorno che è stato scelto. Ma, al di là delle battute, tra i democratici è ancora scontro sulle regole. Tanto che, alla fine, dopo due giorni di discussioni e incontri, salta il quorum e nessuna decisione viene presa (tutto è rimandato alla direzione nazionale del 27 settembre).

Nel suo intervento all'assemblea nazionale del Pd Matteo Renzi ha cercato di mettere una toppa, smozando le polemiche che lui stesso ha alimentato: "Fino ad oggi c’è stata un’attenzione spasmodica su regole, procedure" per il congresso del Pd, "che sottintende una visione tutta basata su quanto dura il governo, chi fa questo o quello, e anche su legittime aspirazioni personali non inserite però in una scelta strategica". Il sindaco di Firenze sembra voler sotterrare l'ascia di guerra. Il "rottamatore" (ma ormai da tempo non vuole più essere chiamato così) mette le mani avanti: "A Enrico (Letta, ndr) va il nostro appoggio totale, condiviso" e il chiarimento che al congresso del Pd "parliamo dell’Italia dei prossimi venti anni, non del governo Letta-Alfano". Poi però, nel passaggio in cui parla del governo, rifila una bordata al premier, dicendo che "è l’ora di iniziare a finirla col nascondersi dietro le responsabilità" e se viene sforato il 3% "non è giusto dare la colpa all’instabilità politica" (proprio ieri Letta aveva attribuito la causa dello sforamento all'instabailità politica, ndr). "Se si è sforato - sottolinea Renzi - anche se di uno 0,1 o si ha il coraggio di dire che quei parametri vanno rivisti» o si rientra con l’Imu o con altre politiche". E il capitolo "tassa sulla casa" crea qualche nervosismo: "L’Imu - attacca il sindaco -è un modello di assoluta miopia. Ma come, hai un sistema fiscale che è il peggiore di Europa e non sei nelle condizioni di fare una riforma ampia. Sono venti anni che consentiamo a loro di dettare l’agenda", incalza il sindaco facendo riferimento al centrodestra italiano.

Con la candidatura alla segreteria "inizierò un percorso di abbattere dei tabù, anche i nostri. Se abbiamo il coraggio di fare un dibattito serio, ci sono dei tabù che vanno abbattuti. Continuiamo a definirci partito dei lavoratori, ma i lavoratori non votano più o per noi". Analizziamo la sconfitta elettorale o "dobbiamo fare finta che non ci sia stato niente nel nostro passato?".

"Il Pd deve avere al centro i sindaci e le persone che sono sul territorio", sottolinea Renzi. "C’è una parte del partito che ironizza pesantemente sul fatto che portiamo avanti la parola merito - ha aggiunto - dire che merito e uguaglianza sono in contraddizione è sbagliato perchè non c’è cosa più ingiusta che non consentire ai migliori di andare avanti. Io penso che, comunque sarà, questo Pd dovrà portare avanti gli amministratori come protagonisti".

"Il Pd - conclude Renzi - sarà in grado di vincere solo se sarà in grado di dire parole nuove e che profumano di speranza e se sarà in grado di collegare le parole che dice ai fatti. In questi venti anni c’è stata totale lontananza tra quello che abbiamo detto alle elezioni e quello che abbiamo fatto. Ci vuole la coerenza e il coraggio della politica".

Nel suo intervento Cuperlo richiama il Pd a una dimensione collettiva e per questo ha apprezzato la modifica allo statuto per separare le figure di segretario da quella di candidato premier: "Separare e superare l’automatismo tra la carica di segretario e la candidatura alla guida del governo è una scelta politica, non ne faccio una questione regolamentare". Poi ha insistito: "Abbiamo sperimentato questa via e abbiamo capito che non funziona. Non per la qualità del singolo, ma perché il governo da solo non ce la
fa, il migliore di tutti noi da solo non ce la fa. Solo con le istituzioni non ce la fai perché molto di buono vive fuori da qui, nella società e nei movimenti".

Cuperlo infonde massicce dosi di ottimismo e si dice convinto che c’è "la possibilità di portare il nostro partito al traguardo di un consenso mai raggiunto". E sprona il Pd: "Per essere all’altezza dei cambiamenti serve un partito. Davanti a noi c’è una prateria, ma qui dentro non c’è qualcuno che vuole tornare a vincere e qualcuno che ama perdere ancora. Qui dentro vogliamo vincere tutti". E sprona tutti a cambiare atteggiamento mentale: "È la forza del tempo che ci spinge oggi a non restare prigionieri del passato. Non c’è cambiamento vero senza il coraggio e la profezia della sinistra, in Italia come in Europa. Il congresso del Pd non è un problema, ma la più grande occasione che abbiamo per motivare e scuotere la nostra gente, per indicare la strada verso cui vogliamo andare", ha spiegato ancora, «penso a un congresso incentrato sull’Italia che verrà, su un Pd che darà corpo e anima a questo".

Più applausi a Cuperlo

Renzi prende la parola in assemblea parlando senza la giacca e con le maniche della camicia rivoltate. L’accoglienza dell’Assemblea, nei suoi confronti, è più fredda rispetto a quella tributata a Cuperlo che lo ha preceduto ed è stato in più passaggi interrotto dagli applausi. Si abbracciano sul palco i due candidati di punta al congresso: Renzi e Cuperlo.

"Se sarò sconfitto sarò in prima fila per Cuperlo o per chi vincerà", ha assicurato il sindaco di Firenze chiudendo il suo intervento.

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