Renzi ricorre al Garante: "No all'albo pubblico di chi vota alle primarie"

Il sindaco di Firenze preoccupato per la privacy degli elettori. La replica di Bersani: "Le regole non le ho in mano io ma i garanti". E Pannella dà ragione al rottamatore: "Metodi stalinisti"

A Matteo Renzi non tutte le nuove regole per le primarie del centrosinistra piacciono. In particolare, il sindaco di Firenze contesta la norma secondo la quale chi vuole votare deve registrarsi e la possibilità che l'albo degli elettori sia pubblico.

Così il Rottamatore ha presentato un esposto all'Autorità garante per la protezione dei dati personali per chiedere di "valutare la legittimità del regolamento" e "indicare quali correttivi" siano possibili per rendere il testo "rispettoso della legge". "Ci si può chiedere se la sottoscrizione dell’appello pubblico comporti o meno la diffusione dei nomi dei sottoscrittori e in che forme questo possa avvenire", spiegano i suoi legali, "Questa intrinseca ambiguità del regolamento è gravemente censurabile, ma ancor più grave è il rischio (che pare davvero attuale) che tanto la sottoscrizione dell’appello pubblico quando l’accettazione dell’inserimento del proprio nome nell’Albo siano finalizzati anche alla pubblicazione o comunque alla diffusione dei dati stessi".

"Allo scopo di consentire agli elettori che vogliamo partecipare alle primarie di avere il tempo di comprendere adeguatamente l’informativa sulla privacy ed esprimere un consenso adeguatamente informato", Renzi chiede se sia giusto prevedere "forme di registrazione, sottoscrizione dell’appello ed espressione dei consensi richiesti in modalità elettronica". Un ricorso presentato "a tutela di tutti", assicurano dal comitato elettorale.

La replica di Bersani

"Le regole le abbiamo approvate all’unanimità. Adesso ci pensano i garanti, sono loro che devono farle rispettare. Le regole non le ho in mano io ma i garanti". È quanto afferma il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, prima di una conferenza stampa con il leader dei socialdemocratici tedeschi (Spd) Sigmar Gabriel.

Il Garante: deciderò presto

Antonello Soro, il deputato Pd eletto presidente della Privacy, fa sapere che si esprimerà presto. E la velocità della decisione potrebbe forse accorciare i tempi delle polemiche. "Sono regole che - taglia corto Pier Luigi Bersani - abbiamo deliberato all'unanimità. Adesso ci sono i garanti che devono farle rispettare: le regole non le ho fatte io, sono in mano ai garanti".

La polemica politica

Tra i sostenitori di Bersani e Vendola, le allusioni a quelli che sarebbero i "veri motivi" del ricorso abbondano. "Probabilmente dopo la cena con banchieri e finanzieri a porte chiuse - dice velenoso Nicola Fratoianni del comitato Vendola - Renzi si è innamorato della segretezza più assoluta". E il coordinatore del comitato Bersani Roberto Speranza si chiede che c'é da "nascondere", di che "si ha paura" nel chiedere a chi vota per il candidato premier di fare un appello pubblico per il centrosinistra. Insomma l'accusa implicita è che, coprendo con la privacy i votanti, il sindaco voglia favorire la partecipazione alle primarie anche a chi non è disposto a dichiarare che poi alle elezioni voterà per il centrosinistra. Il sindaco-rottamatore, intanto, preferisce aspettare il giudizio: "Mentre i professionisti delle dichiarazioni straparlano di trasparenza e di regole, noi stiamo in mezzo alle persone".

Pannella dà ragione a Renzi

"Sono solidale con Renzi come ogni volta che ci si mobilita per attivare il diritto", ha detto Marco Pannella ai microfoni di Radio Radicale. "Il candidato Renzi, da esponente importante del suo partito, ha fatto una cosa da radicale che io ho fatto già altre volte, come quando ho provato a candidarmi alla segreteria del Pd e i garanti mi hanno risposto con balle vergognose". "Davanti a quella che si prefigura come violazione di massa della privacy Renzi ha deciso di rivolgersi all'Autorità garante per la Privacy, quindi allo Stato".

"Se ritenessi che sia utile votare il Pd, voterei per Renzi senza nessun dubbio, come la gente che ha percepito che lui è diverso". "Piena solidarietà - ha quindi aggiunto - contro metodi stalinisti che continuano senza il clima storico dello stalinismo".

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