Interni

Caso Autogrill, il sospetto di Renzi: "Qualcuno ha violato il segreto di Stato..."

Il leader di Italia viva torna sulla vicenda dell’incontro con il funzionario dei servizi segreti Marco Mancini: "Violare il segreto di Stato porta a 24 anni di carcere"

Caso Autogrill, il sospetto di Renzi: "Qualcuno ha violato il segreto di Stato..."
Tabella dei contenuti

È un duro e accorato sfogo quello del leader di Italia viva Matteo Renzi. Nel corso della trasmissione televisiva di La7 Omnibus, l’ex premier è ritornato sulla vicenda dell’incontro all’Autogrill con il funzionario dei servizi segreti Marco Mancini. “Su questo contatto di routine – ha detto Renzi – qualcuno ha violato il segreto di Stato. Violare il segreto di Stato porta a 24 anni di carcere”. Il nemico numero uno del politico fiorentino è l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte e quando il leader di Italia viva è stato punzecchiato sull’argomento ha risposto: “Lo scopriremo solo vivendo – ha continuato – ho un paio di idee. Chiamatelo chiedetegli semplicemente perché ha detto che ha ricevuto quella carta quando era a palazzo Chigi e poi ha detto no, mi sono sbagliato”.

L’attacco a Report

Renzi è disposto ad andare davvero fino in fondo. Senza fare sconti a nessuno, o comunque a nessuno dei colpevoli. “Anche i giornalisti – ha sottolineato – non possono violare il segreto di Stato. Hanno il segreto professionale, importante, che per me va difeso”. La sua azione legale sta continuando come ammette lo stesso esponente politico. “Ho presentato in queste ore – ha rivelato – una denuncia di 39 pagine al comando dei carabinieri del Senato perché lo trasmetta al pubblico ministero che segue questa vicenda, in cui spiego perché questa storia non sta in piedi neanche con gli stecchetti. Vediamo se ha ragione chi dice come Report che c'era una professoressa, che il padre stava male”.

L’onda di fango

Come un fiume in piena Renzi ha continuato la sua reprimenda. “Io non insisterei sulla vicenda dell'Autogrill, perché non mi converrebbe mediaticamente – ha sentenziato – se non sapessi che presto arriverà qualcosa che farà dire Renzi aveva ragione anche stavolta. Quando un capo dell'intelligence, autorizzato dai suoi vertici, vuole parlare con un parlamentare è chiaro che si parla di tutto”. Al leader di Italia viva non va giù la gogna mediatica e non lo nasconde.

“Io ho avuto su questa vicenda un massacro, un’onda di fango – ha concluso – e voglio dire che quelli che in questo periodo mi hanno ricoperto di melma sono chiamati, uno a uno, a rispondere del fango che mi hanno tirato addosso”.

Commenti