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Renzi, esposto sulla donna che lo filmò: "Sì al confronto"

Confronto sì, ma dai pm e non in tv. La spy story sul video girato il 23 dicembre di due anni fa e mandato in onda da Report a maggio 2021 si arricchisce di nuovi colpi di scena

Renzi, esposto sulla donna che lo filmò: "Sì al confronto"

Confronto sì, ma dai pm e non in tv. La spy story sul video girato il 23 dicembre di due anni fa e mandato in onda da Report a maggio 2021 si arricchisce di nuovi colpi di scena. Lo scontro sulle immagini di Matteo Renzi e dell'ex 007 Marco Mancini all'Autogrill di Fiano Romano, alla vigilia della caduta di Giuseppe Conte (che sul video si è contraddetto più volte) è andato in scena l'altra sera durante la trasmissione Non è l'Arena. Il conduttore Massimo Giletti ha rintracciato la donna a Viterbo, ne ha mostrato le immagini pixelate che la ritraevano in via San Pietro, vicino a una scuola, confermando quanto da sempre sostenuto dalla Procura, da Sigfrido Ranucci e dal legale Giulio Vasaturo, che difende la donna dall'accusa di diffusione di riprese e registrazioni fraudolente: «È una laureata in Storia dell'Arte, è un'insegnante e non ha nulla a che fare con i servizi segreti italiani». Sarà, ma Renzi non ci crede. E alla proposta del legale della donna di un incontro-confronto dopo l'accesso agli atti contenuti nel fascicolo, il senatore di Azione-Italia Viva risponde con un altro esposto «con la richiesta di verificare le celle telefoniche della professoressa e del padre, le telecamere e le immagini in autogrill e ai caselli per certificare la reale presenza della professoressa e del padre oltre che la richiesta di testimonianza degli agenti presenti all'incontro. La difesa di Renzi chiederà di sentire la donna», dicono dal suo entourage. Insomma, per l'ex segretario del Pd la verità non è ancora uscita fuori del tutto. «Se vorrà incontrarmi, gli parlerò dei problemi della scuola...», aveva detto l'insegnante di sostegno all'Adnkronos, rivelando un coraggio da leoni nel mettersi in gioco in una storia che mescola intelligence, politica e diplomazie che rischia di travolgerla.

Ma molte cose ancora non tornano, a partire dalle quattro, cinque versioni diverse fornite di volta in volta dalla donna: qualcuno ha violato un segreto di Stato? E perché il capo del Dis Elisabetta Belloni lo ha apposto? Quali altri protagonisti della vicenda potrebbero avere legami con i servizi? È vero che Conte vide il filmato mentre era ancora a Palazzo Chigi, come gli è sfuggito incautamente? Mancini sarebbe stato destituito per colpa di quell'incontro, anche se una fonte suggerisce al Giornale che da certi incarichi non ci si dimette mai. È forse questo il problema?

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