Demolito il metodo Stamina paragonato all'«olio di serpente» e decreto Balduzzi da riscrivere. Non sembra possibile che il Parlamento possa percorrere altre strade dopo la bocciatura di tutti gli organismi di riferimento del ministero della Salute in materia di sicurezza e controllo di terapie e farmaci al via libera concesso al metodo Stamina dall'ex ministro della Salute, Renato Balduzzi, prima della fine del governo Monti. Resta aperto il dramma dei piccoli pazienti e delle loro famiglie che avevano ottenuto il sì alle cure anche attraverso il ricorso alla magistratura. Famiglie ed associazioni di malati che oggi protesteranno in piazza Montecitorio per chiedere invece una rapida approvazione del provvedimento e che hanno lanciato un appello anche all'ex premier Silvio Berlusconi affinché sostenga la loro causa.
La Commissione Affari Sociali della Camera ha ripreso ieri l'esame del decreto che scadrà il 25 maggio, già approvato dal Senato, partendo con le audizioni dell'Agenzia nazionale del farmaco, Aifa; dell'Istituto superiore di sanità, Iss; del Centro nazionale trapianti, Cnt.
Se il decreto non venisse modificato, spiega il direttore generale dell'Aifa, Luca Pani, ne conseguirà per l'Italia «un disastro epocale con l'uscita dal G8 scientifico». Pani fa riferimento alla condanna del mondo della ricerca medica internazionale di fronte alla scelta di autorizzare la somministrazione di terapie prima di sottoporle ad una valida sperimentazione. Nel mondo ci sono tre linee di cellule staminali che stanno dando qualche risultato positivo. Tutto il resto, sentenzia Pani «è speranza o truffa». Identico giudizio da parte del direttore del Cnt, Alessandro Nanni Costa: le cellule utilizzate nel metodo Stamina sono «farmaci» e non possono eludere i controlli e le necessarie autorizzazioni da parte dell'Aifa. Dunque i trattamenti autorizzati ed attualmente in corso a Brescia (dove si sottopone a terapia anche la piccola Sofia) sono «illegali». «Si tratta di 12 pazienti con 12 malattie diverse, non c'è alcuna costruzione di un disegno scientifico», spiega Nanni Costa. Questo non significa però che i trattamenti si interromperanno, aggiunge, anche per effetto delle ordinanze della magistratura. Parere negativo anche da parte di Patrizia Popoli per l'Iss. «Non ci sono prove che dimostrino l'efficacia del metodo Stamina - spiega Popoli - Soltanto le dichiarazioni dei genitori». Quale soluzione possibile? Per Nanni Costa è quella di una sperimentazione «con i canoni della legalità e nel rispetto delle norme» sotto controllo Aifa.
La Commissione ha ascoltato anche il presidente della Stamina Foundation, Davide Vannoni. «Si fa catastrofismo per giustificare la morte di migliaia di persone che non si potranno curare», dice Vannoni che un paio di anni fa venne indagato dalla Procura di Torino per truffa insieme ad altri medici proprio per la vicenda Stamina.
Oggi l'esame del provvedimento prosegue ma la Commissione appare orientata ad una modifica del decreto che a quel punto scadrà e dovrà tornare al Senato. «Salvaguardare la salute dei pazienti è l'unico obbiettivo che ci muove - dice il capogruppo Pdl in Commissione, Raffaele Calabrò - Non dobbiamo cercare il facile consenso dell'opinione pubblica ma scrivere regole chiare nel rispetto dell'Europa».
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