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Berlusconi suona la carica: "Già in campagna elettorale"

In piazza 300mila persone lanciano un messaggio a sinistra e magistratura che vogliono decapitare il centrodestra facendo fuori Berlusconi. Il Cav accusa: "Se il Pd prende pure il Colle, è golpe". E lancia la campagna elettorale: "Bersani è stato sbranato dal giaguaro"

Berlusconi suona la carica: "Già in campagna elettorale"

"O si fa un governo forte che coinvolga tutte le forze politiche responsabili nell’interesse del Paese, oppure si va al voto. Non ci sono alternative". Silvio Berlusconi abbraccia piazza del Popolo, gremita dai militanti e dai supporter azzurri, e suona la carica infondendo al centrodestra fiducia e forza. La campagna elettorale è già iniziata. Mentre Pier Luigi Bersani inizia le consultazioni per provare a formare un governo impossibile, il Cavaliere scalda i motori in vita di un voto che è sempre più vicino. "A Bersani è stato dato un incarico precario - ha tuonato il leader del Pdl - voleva smacchiare il giaguaro, ma alla fine è stato sbranato dal giaguaro".

Un'onda azzurra ha invaso la Capitale: oltre 300mila persone hanno affollato anche le vie limitrofe a piazza del Popolo e il retropalco riempiendo addirittura la terrazza del Pincio. Il Popolo della libertà è sceso in piazza sotto lo slogan "Tutti con Silvio per una nuova Italia". Una manifestazione per dire "no" all’oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria e per dare un sostegno concreto alla famiglia, alle imprese e al lavoro. "Lo sapete che non avevo mai visto tanti impresentabili tutti insieme? - ha salutato Berlusconi - perché ci dicono che siamo impresentabili, ineleggibili, collusi. In realtà noi siamo l’Italia migliore e siamo anche la maggioranza dell’Italia". Sono arrivati a Roma da tutta Italia i militanti del Pdl e i supporter del Cavaliere: oltre 150mila per lanciare un messaggio chiaro alla sinistra e alla magistratura che vorrebbero decapitare il centrodestra facendo fuori il suo leader sotto un fuoco incrociato di condanne. Dopo aver indirizzato un abbraccio ai marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, Berlusconi ha detto chiaramente che il Pdl è già in campagna elettorale: "È passato più di un mese, dite a Bersani che non ha vinto le elezioni". Eppure, nonostante il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbia dato al leader piddì "un incarico precario" che corrisponde alla magra vittoria incassata alle ultime elezioni, Bersani sta occupando le principali cariche dello Stato. Dopo aver messo le mani sulle presidenze delle Camere, adesso punta al Quirinale. "Sarebbe un golpe un atto ostile contro metà e oltre del paese - ha continuato il Cavaliere - Bersani vuole sequestrare il 100% delle cariche istituzionali, questo è inaccettabile". Proprio per questo, il prossimo capo dello Stato deve essere un moderato del centrodestra. "Dieci milioni di italiani non possono essere esclusi dalle più alte cariche - ha continuato Berlusconi dal palco di piazza del Popolo - Bersani non può deciderlo con Vendola e Monti". E, magari, piazzando al Colle Romano Prodi.

"Bersani non ha mai pronunciato la parola sviluppo, il suo unico problema è togliere di mezzo il signor Berlusconi. Scherzano con il fuoco e non capiscono che persino per un grande Paese come il nostro possono esserci scenari drammatici come Cipro". Il Cavaliere ha già messo una pietra sopra al governo che, in queste ore, Bersani sta affannosamente cercando di formare. La sinistra ha voltato le spalle alla grande coalizione e ha detto "no" a un asse coi moderati preferendo corteggiare i grillini, "turisti della politica nell'albergo a Cinque Stelle". Un piano suicida che è destinato a fallire: "Bersani rifiuta il patto con noi perché è accecato dall’odio contro di noi. Hanno invidia per il ceto medio e non gli importa che ci siano tre milioni di disoccupati e stiano nella miseria". Denunciando apertamente la campagna di scouting del Pd tra i parlamentari del M5S, Berlusconi non intende minimamente stare a guardare mentre la sinistra occupa le istituzioni e si prepara a vincere una nuova battaglia. "Se Bersani proseguirà nel tentativo assurdo di un governo minoranza sappia che la nostra opposizione sarà durissima nel Parlamento e nelle piazze - ha promesso l'ex premier - se, invece, non ci riusciranno, allora l’essenziale è che non facciano perdere tempo al paese si torni subito al voto". Nel frattempo, però, il Pdl presenterà - già nei prossimi giorni - i primi quattro ddl per abolire e restituire l’Imu e per modificare i poteri del "mostro" Equitalia.

Bandiere, cappellini, spillette, mani di gomma con la scritta "Giù le mani da Silvio". E la banda musicale in giacca azzurra. Tante le bandiere del Popolo della Libertà ma a sventolare ci sono anche alcune bandiere di Forza Italia. Tra i cartelli portati in piazza "Dal 94 sempre addosso a Silvio", "Chi non salta un comunista grillino è", "Silvio ti difenderemo", "Impresentabili anche oggi?". E ancora: "Silvio orgoglio italiano. La giustizia è uguale per tutti". Il tiro della manifestazione è stato aggiustato: i vertici del partito hanno più volte spiegato che non è solo sulla giustizia ma anche sul fisco e contro la burocrazia. Ma a farla da padrone, in una piazza del Popolo piena, sono gli slogan contro i magistrati. "Ho votato Pdl, non mi arrestate", si legge su uno striscione. "Fuori la politica dalla magistratura", si legge in un’altro. L’unico a contendere ai giudici il primo posto tra i bersagli dei manifestanti azzurri è il premier uscente Mario Monti. "Monti no grazie" si legge su un cartello con la foto del premier e sopra un divieto di transito. "Monti vergogna, che figura di merda" recita un altro cartello con un evidente riferimento alla vicenda dei fucilieri di marina agli arresti in India.

Stesso argomento di un altro striscione: "Monti non ha difeso i nostri Marò, li difenderemo noi".

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