
Ronald McDonald in croce, come Gesù Cristo, è l'opera provocatoria che campeggia nella pagina dedicata alla mostra "Arte Proibita" nel sito Emiliaromagnaturismo.it. L'evento inizierà il prossimo 17 ottobre presso Palazzo Albergati di Bologna e andrà avanti fino al 6 aprile. Si tratta di circa 50 opere di diversi artisti internazionali contro la censura e in favore della libertà d'espressione, per motivi politici, religiosi, sociali o morali. Ma trovare quell'immagine su un sito ufficiale dell'assessorato al Turismo della Regione Emilia-Romagna fa un certo effetto per la percepita blasfemia. Anche perché, è la critica che muovono molti, questo tipo di opere va a colpire sempre la sfera religiosa cattolico-cristiana, mai quella di altre confessioni.
"Il Comune di Bologna fermi qualsiasi promozione della mostra 'Arte Proibita' che si terrà a Bologna perché è blasfema e offensiva dei valori cristiani e non solo. Promossa dai siti di Bologna Welcome e da quello regionale della cultura, è una mostra che si fa vanto di esporre ciò che normalmente viene censurato su temi religiosi, sessuali e morali", si legge in una nota diramata da Stefano Cavedagna, eurodeputato di Fratelli d'Italia. "Un oltraggio ai simboli religiosi in particolare il crocifisso con le sembianze di Ronald McDonald, così come all’interno della rassegna, ospitata dal Museo di Barcellona, il pacchetto di fiammiferi che riporta la scritta 'l’unica chiesa che illumina è quella che brucia'", scrive ancora l'onorevole. L'arte merita di essere libera ma è comprensibile che i cattolici possano sentirsi offesi da questo tipo di provocazioni, soprattutto perché vengono veicolate tramite canali istituzionali.
"Benché si tratti di un'iniziativa privata e, augurandoci che il Comune e altri enti pubblici non abbiano partecipato economicamente a questa iniziativa, chiediamo che venga rimossa dalla promozione comunale e revocate le agevolazioni della card cultura. Il Comune non accordi sconti o agevolazioni a questa mostra blasfema e ne fermi qualsiasi tipo di promozione", conclude Stefano Cavedagna. Una posizione simile è stata espressa da Francesco Sassone, consigliere regionale di FdI, secondo il quale "si tratta di una provocazione vergognosa ed offensiva per tutti i cristiani e la nostra città. Ci auguriamo che non siano stati usati fondi pubblici perché, purtroppo l’assessorato al Turismo, non è nuovo all’uso di risorse dei cittadini per iniziative divisive".
Anche Marta Evangelisti, capogruppo di Fdi in Consiglio regionale, chiede che facciano un passo indietro le istituzioni nella sua promozione: "Questi contenuti, diffusi attraverso un canale ufficiale della Regione Emilia-Romagna, potrebbero rappresentare un danno d'immagine per la città di Bologna e per l'intera comunità regionale, nota nel mondo per la sua ricchezza culturale e spirituale. La libertà di espressione artistica è un valore tutelato ma non può tradursi in oltraggio ai sentimenti religiosi e ai valori profondi di una comunità".